E ora che succede? La mossa di Fratelli d’Italia di candidare Francesco Acquaroli ha già provocato la prima reazione stizzita della Lega. “UN annuncio unilaterale, fatto senza alcuna discussione e condivisione all’interno della coalizione” sottolinea il consigliere regionale della Lega, Mirco Carloni.
Non un buon inizio per la coalizione che ha per la prima volta la chance di vincere nelle Marche, regione da sempre rossa, o almeno rosa. “Non intendiamo porre veti su alcuno. Sul metodo, invece, abbiamo molto da dire ritenendolo inaccettabile. La Lega è forza trainante, imprescindibile, di questo desiderio di cambiamento, come già ampiamente dimostrato dalle elezioni europee. Proprio per questo ribadiamo, ancora una volta, che non accettiamo e non accetteremo fughe in avanti sui nomi, ancor più se decise altrove e senza alcun coinvolgimento del territorio”. Carloni rivendica il fatto che il territorio, quindi le Marche, non sarebbero state coinvolte e che il nome di Acquaroli sarebbe stato deciso a Roma, con il gioco delle bandierine. “Prima il “Cosa” fare, poi il “Chi” scegliendolo tra le personalità che meglio sono in grado di portare avanti un programma di effettivo rilancio e sviluppo della regione e capace di rappresentare i necessari equilibri politici. Non sono dettagli le scelte su “cosa fare” per uscire dal "pantano", cosa proporre ai giovani che stanno andando altrove, cosa proporre per far funzionare la sanità, come uscire dall’emergenza terremoto e ridare dignità ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia e presi in giro da Ceriscioli e dal PD. I marchigiani hanno bisogno di libertà, di idee e di cambiamento. Siamo certi che Matteo Salvini, insieme a Paolo Arrigoni, sapranno cogliere e rappresentare queste istanze e avviare un percorso virtuoso, con l’obiettivo di dare risposte concrete ai marchigiani e traghettare le Marche nel futuro”.