FERMO - Catia Cicola per la Confcommercio, Gianni della Casa per il Comune, riparte da qui il percorso per creare il centro commerciale naturale. O meglio, il tentativo di dare concretezza al bando della regione Marche. “Parliamo alle imprese del commercio al dettaglio, principalmente, per questo era fondamentale l’associazione di categoria” precisa il dirigente comunale.
Il bando prevede contributi a fondo perduto, fino al 50%, su spese che valorizzano il tessuto di imprese commerciali il più possibile omogenee dal punto di vista territoriale. “Ovvero, chi aderisce deve trovarsi in un territorio. L’Amministrazione privilegia il centro storico, quindi non riguarda Campiglione o altre aree. La scelta è stata fatta per cercare di rivitalizzare il centro storico”. Le imprese che possono aderire è fino a 20. “Non ci sono costi e obblighi associativi”.
Riguarda tutto il commercio al dettaglio, rientra anche l’orafo oltre al vestiario, scarpe, bar ristoranti e altro. “Ci mettiamo tuti insieme per costruire un progetto integrato, con il comune che coordina e a sua volta accede a risorse. Il progetto può avere una spesa da un minimo di 15mila a un massimo di 140mila euro. Al massimo, comune e imprese si possono ottenere settantamila euro a fondo perduto. Il comune può ottenere massimo 15mila euro.
Si possono rifare le facciate, sistemare le vetrine, ristrutturare i locali, dal pavimento ai nuovi impianti, acquistare arredi e attrezzature che abbelliscono sono alcuni degli esempi di lavoro.
“C’è anche la possibilità di uno sviluppo dell’e-commerce, oltre all’investimento per proteggersi dal Covid. Il Comune può invece puntare a lavori per parcheggi, sistemazione di vie e miglioramento delle varie aree. Per fare tutto questo, deve nascere un’ati presentando poi la domanda entro il 30 ottobre.