FERMO – “Mettila davanti al duomo la centrale”. È questo uno degli urli che ha accompagnato l’intervento del sindaco Paolo Calcinaro durante l’assemblea pubblica al centro sociale Paludi organizzata dal comitato contro la centrale a biometano che è in fase di realizzazione da parte di un privato.
Non poteva andare diversamente. Perché sul piatto c’è molto di più di un impianto, c’è l’idea di sviluppo di un territorio e la preoccupazione dei residenti. La grande differenza è una, l’amministrazione ha parlato di impianto piccolo, il Comitato di maxi struttura. “E in ogni caso non c’è un allevamento vicino per giustificare l’operazione” hanno ribadito i tecnici del comitato. Il sindaco Calcinaro alla fine si è detto disponibile a rivedere nel possibile il progetto e a discutere con il privato proprietario dell’area.
Tanta gente, molti fuori dalla sala del centro sociale. Tanti interventi, inclusi esperti sanitari nel campo della pneumologia che ha spiegato l’impatto sulla salute. Sono intervenuti anche i sindaci di Porto Sant’Elpidio Ciarpella e di Sant’Elpidio a Mare Pignotti che hanno ribadito la loro contrarietà. “Il progetto va bloccato, non modificato”.
Don Vinicio ha fatto da padrone di casa e in maniera tranchant che “si passa da un campo da golf a una centrale di biometano, qualcosa non torna. Questa valle non si tocca, la politica deve lavorare da subito per una visione comune finalizzata ad uno sviluppo più sensato, coerente e sostenibile per questo territorio”.
È dai tempi delle biomasse che non c’era una partecipazione così alta a un’assemblea pubblica, oltre 300 persone. “Il sindaco è stato attaccato duramente, ma sulla sua serietà ci metto la mano sul fuoco. E l’ho detto in maniera chiara. Un conto è l’errore amministrativo, un altro è fare insinuazioni” ha ribadito in assemblea il consigliere comunale Renzo Interlenghi.
Tornando alla centrale, Interlenghi chiarisce: “Non trascuriamo l’aspetto salute quando parliamo. Non tutto ciò che è autorizzabile è lecito. Quindi sarà una partita legale complessa”. Il Comitato, pur non soddisfatto dalle parole del sindaco, lascia aperta la porta: “Ringraziamo il sindaco Paolo Calcinaro per aver partecipato di persona all’assemblea di ieri insieme agli assessori di riferimento e ne apprezziamo la buona volontà, ma riteniamo le sue risposte ancora troppo evasive, come evidenziato in diretta dal malumore dei tanti presenti”.
Dall’assemblea all’incontro con la proprietà in Comune questa mattina a cui ha preso parte ance il consigliere Marinangeli, presente pure all’assemblea. “Il privato ha illustrato il progetto, che ha tempi molto stretti per ottenere i finanziamenti. Piccolo o grande, questi impianti nascono per supportare allevamenti, qui non c’è. E quindi il materiale andrà importato, in particolare pollina e letame. Quindi l’accordo con la grande azienda marchigiana di polli sarebbe realtà, come hanno anticipato stamattina all’incontro chiesto da Calcinaro” riprende Interlenghi.
E quindi come andrà a finire? “Un percorso stoppabile solo analizzando la scia che si basa sulle autodichiarazioni, devono emergere incongruenze altrimenti è tutto autorizzato. Il sindaco ha ribadito che non sapeva, valuteremo anche questo”.
E presto ci sarà un incontro tra comitato e proprietà, che si è detta disponibile a confrontarsi. “Una cosa è certa, in quella zona non serve l’impianto” il messaggio finale di comitato, cittadini e politici, dai consiglieri di minoranza, ma anche a quello regionale Marinangeli. E se non fosse chiaro: “Fermare la centrale si può. Altrimenti, se vedremo titubanze, dopo l’assemblea pubblica il prossimo bagno di realtà per l’Amministrazione e gli Uffici Competenti lo si farà in Piazza” concludono i membri del Comitato ‘NO’ alla centrale a biometano.