*Il prezzo del gas segna ogni giorno un nuovo record. Nel frattempo ENI passa da 1 a 7 miliardi di utile nei primi 3 mesi dell’anno 2022. L’energia elettrica che segna un aumento del 47% rispetto a dicembre 2021 e le materie prime che hanno raddoppiato il loro costo da inizio anno creano instabilità, incertezza e preoccupazione concreta.
Le imprese sono al collasso e giorno dopo giorno, nella nostra Provincia e Regione, si abbassano saracinesche e si mettono in vendita attività storiche che erano il cuore pulsante ed il fiore all’occhiello dell’economia dei nostri territori.
Se un’attività chiude, oltre a fermare l’economia, come già detto, lascia senza lavoro numerosi dipendenti creando, di conseguenza, problemi familiari e le città sono svuotate, deserte ed anche meno sicure. La politica, invece di rimanere inerme e prona a tali eventi, ha l’obbligo morale e civile di farsi carico delle istanze della collettività e tutelare il lavoro delle attivita, che sono gli ingranaggi principali per l’economia del nostro Paese.
Chi ne risentirà, come al solito, saranno gli italiani e le imprese stesse, che ogni giorno lottano contro i mulini a vento, investendo continuamente, senza avere nessuna certezza, garanzia e tutela dallo Stato.
Stefano Cencetti, ex candidato sindaco di Porto San Giorgio