Nello stand dell'azienda elpidiense al Micam si firmano ordini: il tecnico e il fashion sono sempre più connessi.
di Raffaele Vitali
MILANO / SANT’ELPIDIO A MARE – C’è chi cresce. E pure tanto. Il caso Cappelletti, calzaturificio di Sant’Elpidio a Mare, fa scuola. “Spesso siamo in controtendenza, quando gli altri calano noi cresciamo. Ma in realtà ci sono delle motivazioni” spiega Stefano Cappelletti impegnato a spiegare la nuova collezione ai buyer dentro lo stand del Micam.
Il primo è che Bogner, il brand tedesco dell’outdoor elegante, di cui Cappelletti ha produzione e commercializzazione, funziona eccome. “Il 2019 lo abbiamo chiuso con una crescita del 20%, superando i 12 milioni di euro di fatturato”. Crescita a doppia cifra, numeri da pre Russia per il distretto calzaturiero. “È frutto di una riorganizzazione aziendale che ci ha portato a essere presenti in 48 Paesi del mondo. Siamo diventati davvero internazionali, mentre prima eravamo visti radicati sul territorio”.
I dipendenti sono stabili, 50-55, e l’Oriente preoccupato per il coronavirus non spaventa: “Siamo poco esposti in Asia, per cui non abbiamo risentito del problema, così come per la Brexit, visto che la Gran Bretagna non è un nostro mercato di riferimento”.
Con le spalle larghe ora guardano all’America: “Un mercato interessante, pian piano ci stiamo entrando. Ma il core business resta la Germani, anche se in questo Micam i buyer tedeschi non si sono visti, il mondo dell’ex Jugoslavia e un po’ di ex Csi”. Poco o nulla invece in Italia, dove l’azienda ha un solo rappresentante e pochi punti vendita, quasi tutti tra Cortina e Ortisei. “Ci ha chiamato un importante brand canadese per chiederci di produrre una linea per lui, un bel segnale perché il mondo tecnico e del fashion sono sempre più vicini” aggiunge
Il brand piace, ma deve sempre stare al passo con i tempi: “C’è tanta tecnologia dentro ogni scarpa. Penso alle suole che non scivolano p al sistema di grip che partito con una versione ne ha oggi sei. E poi ci sono gli interni. Quando abbiamo iniziato a vendere in Russia volevano solo il montone, oggi anche per i cambiamenti climatici ci siamo differenziati con vitello e lana cotta” conclude Stefano Cappelletti.
Diversificare l’offerta per crescere nelle vendite, tenendo alta la produzione che viaggia sulle 100mila paia di scarpe prodotte all’anno tra Bogner e il marchio di famiglia Cappelletti.
Raffaele Vitali