di Raffaele Vitali
FERMO – “Abbiamo compattato la comunità sotto la bandiera della Cavalcata”. Rush finale per la rievocazione storica di Fermo. Il palio si avvicina e la manifestazione si prepara a vivere uno dei momenti più importanti, la Tratta dei Barberi il 12 sera.
“Sette anni che vivo la Cavalcata, ma l’aria di quest’anno è unica. C’è un profumo diverso, forse in tanti dovrebbero ricevere un grazie. Ma c’è un appetito che aumenta in vista di Ferragosto. Mai come quest’anno non sembra il clou la corsa. Perché i Carmina Burana, l’arrivo inedito di Bianca Maria Visconti sono eventi che finalmente aprono a Cavalcata alla città che ha reagito come neppure io avrei pensato” introduce il vicesindaco Mauro Torresi.
“C’è un clima nuovo, lo sento anche io. È entrata anche nei negozi che sono i nostri primi pronto per tra i turisti” riprende Adolfo Leoni, il regista che si muove tra realtà religiosa, “con i canti mariani all’arrivo del palio”, estetica, “le contrade lavorano sugli abiti, c’è una crescita nel dettaglio”, e storica, con il ritorno del duomo al centro della rievocazione”.
Dettagli che sono in realtà tasselli, come l’accampamento dei morlacchi che ha per una volta trasformato Fermo. “Lavoriamo sulla valorizzazione delle componenti: corale, le Orme del tempo, alfieri e sbandieratori. Solo così si possono organizzare i Carmina Burana, con 150 persone che cantano insieme”. Ma Adolfo Leoni non ama accontentarsi.
“Ad esempio venerdì presentiamo i cavalli, ma non attribuiremo la giubba al fantino, che arriverà il 15 mattina, alle 10 in punto prima del pontificale”. E poi c’è una nuova postazione fonica a san Zenone per il 14 sera. Gaia Capponi sarà la voce narrante in centro, mentre un’altra voce spiegherà cosa accade più lontano a chi seguirà il mini corteo. Una scelta quindi didattica che racconterà anche l’uscita della famiglia da palazzo Fogliani, così come fa la contrada di Campolege rivivendo anche in questo il 1400”. Dopo il corteo, abbinamento delle batterie con estrazione dell’ordine di ingresso al canapo.
Tutto questo in vista del Palio. “Pontificale in abiti civili alle 1045. Il magnifico corteo partirà indicativamente alle 15 e prima di entrare nel campo di gara da via Battisti, partendo dal Carmine, attraverserà via Perpenti” riprende Andrea Monteriù. Alle 17, indicativamente, partirà la gara e la diretta su Radio Fermo 1, mentre la differita di 45 minuti di Rai 3 andrà in onda il 20 agosto alle 1825.
Due settori per la corsa: il settore A che è la partenza e il B che si prende viale Vittorio Veneto e Viale XX Settembre. I prezzi cambiano: 15 euro alla partenza, senza ridotto e prevendita, 12 euro e 6 euro per gli Under 11, over 65 e accompagnatori dei disabili, prevendita anche in contrada a 10 euro entro il 13 agosto.
Tre i punti di vendita: i musei di Fermo, la tabaccheria di Piazza del Popolo e villa Vitali il pomeriggio. “I posti a disposizione sono quasi 4mila, contro i mille del periodo pandemico. Speriamo di dover dire no alle persone” aggiunge Andrea Monteriù, vicepresidente insieme con Roberto Montelpare che ribadisce: “La Cavalcata va davvero oltre la corsa. Il nostro obiettivo è entrare dentro Fermo, su questo lavora l’ufficio di presidenza, che vuole creare una manifestazione di valore qualitativo sempre più alto, senza trascurare l’aggregazione sociale. Le contrade sono un cemento tra generazioni, il nostro impegno civico non verrà mai meno, rispetto anche a altre manifestazioni territoriali”.
Il plauso a priori e volontari è dovuto: “Le contrade non si fermano più, l’attività prosegue durante l’anno e fa crescere giovani appassionati pronti a tramandare la storia”.
Il successo delle Hostarie ha convito anche Adolfo Leoni, inizialmente critico nell’uso della piazza: “Vedere tanti giovani che vivono le serate mi ha convinto che è giusto farle così. Poi possiamo valutare il cortile Gigliucci e largo Rialto. Ma prima bisogna cambiare il modo di pensare”.
“In prospettiva, di certo, quando cadranno in concomitanza con il mercatino bisogna innovare: gli hobbisti potrebbero prendersi le vie del centro con le hostarie ancora in piazza e fare squadra” conclude il vicepresidente Monteriù leggendo un documento del 28 luglio del 1800, conservato nell’archivio di Stato di Fermo, in cui si parla della festa dell’Assunta e delle sfide tra i barbari.