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Catturata Truffatrice con mandato d’arresto europeo. Posti in salvo i figli minori.

15 Febbraio 2025

FERMO - La Polizia di Stato di Fermo, nei giorni scorsi, ha eseguito un mandato di arresto europeo spiccato dalla Repubblica Ceca a carico di una donna, della stessa nazionalità, la quale aveva compiuto una serie di truffe che le avevano comportato una condanna ad otto anni di reclusione.
La ricercata aveva provato a nascondersi in un albergo lungo la costa fermana, per poi allontanarsi frettolosamente facendo perdere le proprie tracce, con al seguito tre dei suoi nove figli. La Repubblica Ceca richiedeva urgente collaborazione per la cattura della donna che, secondo il Paese Estero, avrebbe messo in pericolo l’incolumità dei suoi tre figli che aveva portato con sé al momento della fuga dal suo Paese: due bambini di otto e dieci anni ed una infante di appena anni tre. Per di più, la bambina più piccola era stata indicata come “minore scomparsa” in grave pericolo.
Nella tarda serata del 10 febbraio scorso, dopo un incessante attività investigativa compiuta senza sosta, la Squadra Mobile di Fermo e la Squadra Mobile di Teramo, di concerto con l’Unità operativa “FAST” del Servizio Cooperazione Internazionale (SCIP – Divisione Sirene) che le aveva attivate con la condivisione delle ultime informazioni utili al rintraccio, traevano in arresto la Cittadina Ceca in località Alba Adriatica (TE).
Più in particolare, la Squadra mobile di Fermo effettuava una vera e propria ricerca a ritroso degli ultimi luoghi frequentati dalla donna, anche in base alle ultime tracce telefoniche lasciate dalla donna nei giorni precedenti e fornite dalla Polizia Ceca. L’incessante investigazione posta in essere, stante l’assenza di qualsiasi dato relativo al controllo o al soggiorno della ricercata, consentiva di individuare una nuova utenza cellulare che era stata sottratta, dalla donna, ad un albergatore del teramano.

Ciò che aveva destato sospetto agli investigatori era il fatto che la donna avesse abbandonato il proprio cellulare nel primo alloggio, lungo la costa fermana, in modo alquanto frettoloso. L’intuizione, degli investigatori, che la stessa potesse trovare ospitalità in alberghi o B&B comunque vicini a stazioni ferroviarie onde favorire la propria latitanza, consentiva di stringere il campo di ricerca, tanto che i poliziotti si appostavano in un B&B che la ricercata aveva contattato dalla sua nuova utenza telefonica, oggetto di furto.
Da questi elementi indiziari, scaturivano servizi di osservazione che, effettuati senza soluzione di continuità, consentivano di pervenire all’arresto della donna, con l’immediata salvaguardia della incolumità dei figli minori, i quali venivano immediatamente collocati in una comunità educativa del teramano.
La Squadra Mobile di Fermo e quella di Teramo, informavano la Procura presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila e ponevano in essere tutte le attività necessarie per assicurare l’incolumità dei minori, nonché per il tramite del Servizio Cooperazione internazionale – Divisione “Sirene” favorivano la collaborazione dei servizi territoriali con i servizi sociali del Paese Estero (richiedente il mandato d’arresto) onde accelerare la presa in carico dei minori da parte dei legittimi affidatari.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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