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Castelli: le aree terremotate rivivono con l'agricoltura

2 Dicembre 2024

*I recenti pronunciamenti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul ruolo dell’agricoltura e sulla cura del territorio indicano una linea comune che ci richiama alla specificità del fragile territorio italiano.

Il cratere sisma 2016 è un concentrato di queste fragilità che, nell’opera di ricostruzione e rilancio, stiamo affrontando proprio nel solco indicato dal Presidente Mattarella, di attenzione alle caratteristiche dei luoghi per ricucire un tessuto economico e sociale lacerato dal sisma e minacciato dalle crisi demografica e climatica. 

L’Agricoltura italiana e quella dell’Appennino centrale in particolare - prosegue Castelli -, come ha affermato il Presidente della Repubblica nel messaggio alla Confederazione Italiani Agricoltori ‘oltre a essere risorsa essenziale, qualifica la stessa identità italiana, rappresentando una sfida decisiva per il nostro vivere e per la sostenibilità economica, sociale, ambientale.

La storia delle produzioni agricole, degli allevamenti, delle imprese nate dal lavoro della terra ha plasmato la storia e la cultura dell'Italia e dell'Europa’. Far tornare la gente nelle aree rurali è una sfida vitale per il rilancio dell’Appennino centrale che ha subito un abbandono dell’agricoltura che ha aumentato i rischi di frane e alluvioni a causa dei sempre più numerosi eventi climatici estremi.

Un’opera che stiamo compiendo in sinergia con il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, con il quale ho recentemente siglato un Protocollo d'intesa. Un’urgenza che il presidente Mattarella ha ribadito nel suo intervento per il trentennale dell’alluvione ad Alessandria quando ha ricordato che dobbiamo combattere l’incuria nei confronti dei territori, che non possono essere abbandonati. Anche sotto questo aspetto, le aree interne, rurali, collinari, di montagna, richiedono molta più attenzione.

Non esiste una natura “naturalmente” ostile. Vi è un confronto di elementi che, se costruttivo, conduce al progresso, se mal condotto, provoca devastazione. La direzione è quella di ricreare le condizioni per tornare a vivere e lavorare in questi luoghi attraverso l’attualizzazione e la valorizzazione delle risorse e delle competenze locali.

Perché come dice il presidente Mattarella ‘La consapevolezza di queste radici deve guidarci oggi nell'affrontare i problemi aperti dalle grandi trasformazioni globali e dai pericolosi mutamenti climatici’. Ed è quello che stiamo facendo nell’Appennino centrale affinché dalla cura delle radici possa fiorire un futuro per questi territori.

*Guido Castelli, commissario alla ricostruzione

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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