SERVIGLIANO – Ricostruzione e rigenerazione. Di questo voleva parlare il sindaco Marco Rotoni, che ha avuto nel Rotary Club guidato d Michele Tarulli il primo supporter.
“Abbiamo una responsabilità collettiva, passare dalle emozioni di quel terribile 2016 alla ripartenza condivisa. La rigenerazione è fondamentale, è qualcosa di culturale che permette – sottolinea il sindaco - di assommare le migliori qualità per costruire un modello di tenuta, edilizio, paesaggistico, economico e sociale. Tutti insieme siamo in grado di ricostruire, ma poi come vogliamo farli vivere? Questo deve essere il valore aggiunto. Non può terminare la cornice di tutela, solo vinta la sfida porteremo proseguire poi da soli”.
La sala di Servigliano è piena di sindaci, tecnici, amministratori per ascoltare il senatore Guido Castelli e l’ingegner Marco Trovarelli, direttore dell’Usr. Tarulli ha saputo organizzare l’incontro che più che dare voce al territorio lo ha informato. “Grazie a chi si impegna per la ricostruzione, grazie a Castelli e Trovarelli che hanno cambiato davvero in meglio la ricostruzione. I rotariani sono chiamati a impegnarsi dove ci sono calamità. Insieme possiamo lasciare queste terre migliorate alle nuove generazioni”.
Voce inziale è quella di Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo: “Legnini dichiarò ‘se manteniamo questo ritmo, la ricostruzione sarà rapida. Vedremo i risultati. Se ci vorrà più tempo non sarà colpa nostra’. Per fortuna poi è arrivata la nomina di Guido Castelli che ha ricevuto il compito di riparazione, ricostruzione e ripresa economica dei territori colpiti. L’ultimo aspetto è determinante per dare vita ai due step precedenti”.
IL CASTELLI PENSIERO
Ottomila chilometri quadrati coinvolti, 27 miliardi di danni, 600mila persone coinvolte: il sisma del centro Italia non ha precedenti.
“Io e Trovarelli siamo una coppia di fatto, ragioniamo ogni giorno su quello che serve per dare senso alla ricostruzione. Dobbiamo sempre ricordare quello che è accaduto nel 2016. La ricostruzione è impegnativa perché durando nel tempo rischia anche di favorire comportamenti opportunistici. La dimensione morale serve a favorire il senso di squadra e di controllo” esordisce Castelli che il giorno del terremoto era sindaco e “ho firmato 50 certificati di morte, ho visto le madri accarezzare i figli senza vita”.
Se c’è una cosa che il senatore ha capito è che “il terremoto è unico nel suo essere: inatteso, radicale e con effetti che durano nel tempo. Non possiamo prevederlo, nessuno se lo attende alle 3,36 o alle 7.41. Ed è radicale, ha effetti che impattano su dimensione umana, fisica, e imprenditoriale. Siamo quindi chiamati a gestire fasi lunghe, mentre la società chiede azioni immediate. Non esiste il tutto e subito”.
Trovarelli rivendica il lavoro in corso, fatto con una modalità diretta, “perché a me piace parlare e risolvere, dove possibile”. È partito dalla squadra, che pezzo pezzo ha ampliato: “Non c’è un’altra Camerino, un’Arquata, una Castel Sant’Angelo, una Visso: questo terremoto ha creato problemi differenti uno dall’altro. Ma la norma è la stessa. Abbiamo uffici aperti e pronti a rispondere, anche al privato. Ci vuole però buonsenso”.
RESPONSABILITA’
Costa ricostruire. Gli accolli? “Il terremoto ha colpito aree povere. Dobbiamo ricostruire per ripristinare anche il paesaggio. I soldi ci sono, poi ci sono complicazioni legati alle regole, alle imprese, alla burocrazia. Sappiate che oggi non c’è un problema id soldi, è solo nostra. È cola mia se no approvo velocemente un’opera, colpa dele ditte, dei professionisti, dei Comuni che tardano. Per cui, chiariamolo, le risorse ci sono ed è la prima volta che ci sono i soldi per fare l’opera completa. Finanziamo l’opera che dice il professionista. Quindi diciamocelo, è colpa di tutti” tuona Trovarelli.
SITUAZIONE
La ricostruzione privata ha preso la strada giusta, le pratiche in media all’Usr si fermano 45 giorni. “Nel luglio 2023 liquidati alle imprese 131 milioni, record mensile (90 milioni sono marchigiani). Nei primi sei mesi, +23%” ricorda Castelli. A marzo 642 milioni di opere pubbliche finanziate. “Abbiamo mantenuto sisma e bonus sisma. Evitiamo accolli eccessivi e governiamo l’inflazione che ha decuplicato i costi della ricostruzione”.
TRE PROBLEMI
“Mancano le banche che acquistano i crediti. Abbiamo ottenuto un primo plafond dal Monte dei Paschi, prossima settimana forse un altro, se sarò bravo. Secondo, abbiamo solo 4mila professionisti che si occupano di ricostruzione mentre abbiamo 22mila richieste di contributo che devono concretizzarsi. Per questo, invece che imporre scadenze, almeno agiamo su chi ha il Cas da 7-900 euro al mese. Da qui le scadenze del 31 ottobre e 31 dicembre. Terzo nodo, le imprese. L’esplosione del 110 ha spostato le imprese dal cratere, più facile il cappotto a Civitanova che a Pieve Torina. Le aziende ora sono tonate, ma con cassetti fiscali pieni. Poi qualche impresa ha preso anche più lavori di quanti possibili da gestire. Infine, tra 110 e contributo sisma stiamo sostenendo costi pubblici pari a 3600 euro al metro quadro. Non è solo questione di inflazione, c’è chi fa il furbo. Dobbiamo usare al meglio una opportunità che è anche rilancio economico”.
INFRASTRUTTURE E FUTURO
Prosegue Castelli: “Abbiamo una chiara strategia di connessione viaria per il cratere ed è qualcosa che qui si aspettava da tempo. Parliamo di 2,8 miliardi, di cui 1,3 ottenuti da questo Governo per creare una Pedemontana che da Fabriano arriva ad Ascoli, flettendo verso Servigliano via Amandola. E poi via Sant’Omero raggiunge Teramo e quindi L’Aquila, ma anche Amatrice e Rieti o Spoleto via Tre Valli. Se non c’è connessione viaria, diventa difficile”.
E si può fare anche meglio, come aggiunge Andrea Putzu: “Nella sfortuna abbiamo avuto una fortuna, Guido Castelli che è legato al nostro territorio e cerca risposte. C’è una questione infrastrutturale di cui parlo spesso con Castelli. È stato bravo a intercettare fondi per la Pedemontana. Ma perché non ragionare anche sulla Servigliano-Montegiorgio. Il Fermano è l’unica provincia senza mare monti. Si aggancia alla bretella che da Porto Sant’Elpidio va alla Lungotenna. Dobbiamo guardare al futuro, dobbiamo immaginare quello che arriverà, non possiamo limitarci a guardare a 5 anni. Come Regione stiamo lavorando per prolungare i lavori della Lungotenna fino alla Mezzina. Guido, sogniamo insieme”.
RISPETTARE I PREZZI
Trovarelli entra nel tecnico: “Servono regole certe. Pensiamo al prezzario regionale, che va rispettato e si aggiorna una o due volte all’anno e non può essere discusso. In questo periodo di aumenti, c’è una compensazione. Rincorrere i 3500 euro a metro quadro nella ricostruzione privata non porta da nessuna parte. La casa si deve fare con il buonsenso. Dobbiamo tornare a progettare come dieci anni fa. Quando hai molti lavori i progettisti inseriscono prezzi senza valutare quello che una impresa propone. Ma questo poi porta a una progettazione meno buona, a tante difficoltà in gara e porta al non fare opere pur con i soldi. Se viene rispettato il prezziario, le ditte sono felici. Sanno che ci guadagnano, l’importante è essere tutti corretti. Sindaci e diocesi devono chiedere qualità, costringete i professionisti a lavorare di più e meglio”.
Di una cosa sono sicuri: “Se ognuno fa il suo, ci mettiamo il tempo giusto”.
SVEM, IL PARTNER OPERATIVO
La prima prova di collaborazione tra la Società di Sviluppo della Regione Marche e il commissario è arrivata con il fondo complementare sisma che ha permesso di approvare 1352 di cui 627 nelle marche. progetti di aziende, che dimostrano la vitalità dei territori. “Il commissario ci ha incaricato di gestire il fondo complementare per la parte di animazione comunicazione sui territori. Abbiamo aperto tre uffici ad Ascoli, Fermo e Macerata. Noi cerchiamo di fare ricostruzione economica” sottolinea Santori che spegne le polemiche sull’uso dei fondi europei delal regioone “che no è agli ultinmi posti, am settima per l’uso dei fondi, se no sommiamo quelli sisma che le altre regioni non hanno”.
A livello di pratiche “siamo passati da 50milioni di euro nel 2021 a 100 nel 2022 e la regione ci ha chiesto di chiudere a 300milioni questo anno peer non perdere risorse fondamentali dell’Europa. Siamo sulla strada giusta”. E poi c’è il lavoro sul credito, un progetto importante verrà annunciato da Acquaroli, con la Svem, a metà ottobre. E le infrastrutture, con un piano che è stato presentato in Europa e sarà discusso a Bruxelles il 10 ottobre, “si parla di connessione porto, interporto e aeroporto”.
Infine, la scommessa. Riaprire le filiali bancarie nei piccoli communi, "magari uno sportello ogni tre", e aiutare i sindaci a intercettare ogni fondo europeo supportandoli, così come i privati, con nuovi servizi in arrivo passando per il sito internet della Svem in fase di ultimazione. “A cominciare dal mettere online le opportunità per fornire servizi all’UE che ogni anno ne compra per miliardi di euro”.
Raffaele Vitali