*A un anno dall'approvazione della legge di governo del territorio o legge urbanistica delle Marche il fallimento della norma è evidente a tutti.
Le varianti e i nuovi strumenti di pianificazione generale sono impantanati in procedure inutili, complesse, che tolgono ai Comuni potere decisionale e che la Regione, sempre più lontana dai territori, non è in grado di accompagnare.
Gli enti territoriali sono letteralmente abbandonati e gli uffici impenetrabili mentre la formazione è insufficiente. Rimangono inoltre non risolte molte delle procedure e delle definizioni di cui nella commissione consiliare competente non si vede traccia. In questo senso, è praticamente diventato impossibile attuare il Piano casa, tanto è vero che in tutte le Marche credo siano stati attivati meno di 10 cantieri.
In un momento di crisi economica, con l'eliminazione del bonus 110 e con la mancanza nella finanziaria di soluzioni per far fronte all'incremento dei costi (i famosi ‘accolli’) nelle Marche il settore dell'edilizia rischia di essere travolto da uno tsunami e a pagare saranno in particolare le piccole imprese.
Basti dire che il Commissario per la ricostruzione taglia i nastri per l'avvio dei cantieri e non per la fine dei lavori, nonostante siano passati nove anni dal sisma. Invece di festeggiare e pubblicare foto ci si dovrebbe vergognare pensando a chi, pur volendo, non ha ancora potuto ricostruire la propria prima abitazione ed è costretto a una vita precaria.
Anna Casini, capogruppo regionale Pd