FERMO – Manca poco, tre settimane e le scuole riapriranno le porte. E puntuale arriva lo studio di Assoutenti che certifica aumenti, anche importanti, per tutto il kit scolastico, dai libri al materiale.
Quest'anno affrontare l'anno scolastico costerà un media tra il +8 e il +10% a studente. “I prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2% su base annua. Prezzi che raggiungono livelli sempre più elevati se si scelgono prodotti delle marche dedicate ai più giovani o sponsorizzati dall' influencer del momento: una famiglia che deve acquistare da zero per il proprio figlio tutto il corredo si ritrova così a spendere circa 50 euro in più rispetto al 2022” spiega l’associazione dei consumatori.
Per i libri di testo la spesa è molto variabile e sale in base dal grado di istruzione: si passa dai circa 300 euro a studente della prima media ai 600 euro del liceo, compresi i dizionari, ma si può arrivare anche a 700 euro in alcune classi, un business che supera quota 1 miliardo di euro all'anno. Sul fronte dei testi scolastici i rincari sono dell'ordine del +8/+10%.
“Se si scelgono prodotti delle marche più costose e nuovi edizioni dei testi, tra corredo e libri la spesa può facilmente superare i 1.200 euro a studente - avvisa il presidente Furio Truzzi - Per evitare l'ennesima stangata in capo alle famiglie è necessario intervenire su più fronti.
Il primo riguarda i genitori: devono evitare i prodotti legati alle mode del momento e alle pubblicità martellanti dirette ai giovanissimi, che hanno prezzi sensibilmente più alti rispetto a quelli senza marca, dall'altro il Governo deve studiare in collaborazione con Gdo, commercio al dettaglio e produttori dei kit scuola da vendere negli esercizi commerciali con prodotti base a prezzi ribassati (diario, astuccio, zaino, quaderni, ecc.), adottando al contempo misure sui listini dei libri di testo, che ingiustificatamente aumentano di anno in anno”.
L’ultimo appello di Assoutenti è alle scuole: “È inaccettabile che gli istituti sforino puntualmente i tetti di spesa fissati dal ministero. Le scuole stesse devono attivarsi per aiutare le famiglie a risparmiare”.