FERMO – Se la banca funziona, come ha dimostrato il direttore Ermanno Traini al Micam dove ha incontrato e supportato i tanti calzaturieri presenti, la Fondazione può investire sul territorio. E da sempre uno dei settori prioritari è quello sanitario.
Questa volta la Fondazione Carifermo ha comprato e donato al Murri il braccio robotico, modello Artip Cruise che sarà usato dal reparto di Otorinolaringoiatria. “Uno strumento di altissima qualità da usare in chirurgia aperta, microchirurgia e chirurgia mini-invasiva” spiega il primario Stefano Dallari.
Il sistema va a completare una precedente donazione di un esoscopio 3D Vitom. L’esoscopio è montato all’estremità del braccio robotico, che permette una movimentazione dalla precisione millimetrica e memorizza ogni movimento, che può essere così ripetuto automaticamente, con risparmio di tempo nella preparazione del campo operatorio. Una delle applicazioni più interessanti, in cui gli specialisti dell’otorino di Fermo sono esperti, è la microchirurgia della laringe. A questo sistema può anche essere collegato il laser chirurgico, con ulteriori vantaggi in termini di precisione, risultato e minima invasività.
“Siamo orgogliosi che gli ottimi professionisti del nostro ospedale abbiano a disposizione attrezzature di primissimo livello, che qualificano la sanità fermana. Il mio grazie – ribadisce il commissario straordinario AST Fermo, Roberto Grinta - alla Fondazione Carifermo”.
Che il braccio servisse lo ribadisce Dallari: “Gli strumenti donati ci permettono di vedere il campo operatorio proiettato in tre dimensioni su uno schermo ad altissima definizione. La visione ottimale per il chirurgo e tutto il personale di sala operatoria garantisce migliore organizzazione, migliore sincronia di lavoro con risparmio di tempo, attività didattica a tutti i livelli”.
Il grazie anche dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: “Dobbiamo mettere i nostri professionisti nelle condizioni tecnologiche, organizzative e strutturali idonee a garantire le migliori cure. Per realizzare un aggiornamento tecnologico di questa portata è necessario lavorare per molto tempo a procedure di acquisizione, sistemi di programmazione degli acquisti e valutazioni di impatto sul piano assistenziale".