FERMO – Prima educare, poi controllare, infine punire. Tre livelli, un po’ come quelli che vive la situazione idrica. Non si è ancora all’emergenza, ma il quadro non è roseo.
E così, Giacinto Alati, presidente della Ciip, alza i tonni: “L’arrivo dell’estate e del conseguente aumento delle temperature e dei consumi idrici, impone comportamenti virtuosi e coscienziosi per salvaguardare la preziosa e sempre più rara risorsa idrica”. Il che significa che “lo spreco di acqua è quanto mai intollerabile e non sostenibile”.
In particolar modo sotto accusa finisce la gestione dei campi e degli appezzamenti di terra privati: “Ci sono pratiche scorrette nell’annaffiare orti, giardini, prati che mettono a repentaglio, soprattutto nelle zone rurali, la tenuta stessa del sistema di approvvigionamento e distribuzione del servizio idrico, come pure la sua fruizione da parte della cittadinanza, costretta poi, a misure di limitazione e razionamento” spiega Alati.
Per evitare che la situazione peggiori, la Ciip continuerà la sua attività di controllo e di monitoraggio “pronta ad intervenire, qualora si ravvisassero, per le suddette deprecabili pratiche, consumi anomali”.