Cinghiali scatenati, a rischio mais, foraggi e cereali. Nelle ultime due settimane da Amandola, Comunanza, Smerillo e Montemonaco la Coldiretti ha ricevuto decine di segnalazioni di danni ai raccolti.
Nel triangolo dei Sibillini, tra Montefortino, Amandola e Montemonaco sono stati avvistati branchi da 40 unità. “Dopo le incursioni i cinghiali rientrano indisturbati all’interno dell’area protetta del Parco dei Sibillini. Una situazione limite resa anche più drammatica dalla siccità” ribadisce la Coldiretti Marche, guidata da Letizia Gardoni. Tra l'altro i cinghiaali sono stati avvistati anche a due passi dalal costa, tra Fermo e Porto San Giorgio.
L’emergenza cinghiali è peggiorata durante il lockdown, quando l’attività di selezione è stata inopportunamente sospesa. Giovedì gli agricoltori si ritroveranno giovedì per dire #StopCinghiali. “La legge regionale delle Marche è all’avanguardia ma occorre renderla pienamente operativa per arrivare a ripristinare l’equilibrio degli ambienti naturali. Un pericolo per gli ecosistemi, per le aziende agricole e anche per i cittadini” precisa la presidente.
Secondo l’Osservatorio Asaps le Marche figurano al sesto posto della classifica nazionale per incidenti automezzi e animali nei quali si sono registrati feriti tra conducenti e persone a bordo: ben 11, solo 1 in meno rispetto al 2019, nonostante il minor traffico dovuto ai mesi di lockdown e a tutte le restrizioni sugli spostamenti disposti per fronteggiare l’emergenza pandemica.
Una statistica che non contempla tutti gli incidenti “minori” con danni alle auto ma non alle persone. Il Piano faunistico venatorio regionale, considerando il 2018, ne aveva contati circa 3 a settimana in tutta la regione con i cinghiali seconda causa di sinistro (35%) dietro ai caprioli (55%).