Una trombosi nei giorni successivi alla vaccinazione anti Covid-19 e la giovane Camilla non c’è più.
La pubblica opinione è sgomenta, montano le polemiche e il Comitato Tecnico Scientifico, quindi il Governo, decide che il vaccino sospetto verrà dedicato solo a chi ha più di 60 anni, ciò perché i dati circa la diffusione e la letalità del covid-19 sono migliorati e di conseguenza può dirsi mutato il rapporto rischi / benefici della somministrazione.
Curioso che ci si avveda a caldo della morte di una giovane e bella diciottenne che i dati epidemiologici sono migliorati e quindi si riconosca come doveroso porre maggiore cautela nell’uso dei vaccini.
Forse che la letalità del Covid non era ed è da sempre legata alla popolazione anziana o con patologie? A questo punto è chiaro che la vaccinazione stile “open day junior” fa più moda politica che scienza.
Lo dico da Pro Vax convinto, ma al contempo consapevole del fatto che un vaccino è un farmaco, importantissimo per combattere malattie terribili, ma che come tutti i farmaci va usato con cautela.
Non per niente in diritto l’attività farmaceutica è considerata un’attività oggettivamente pericolosa (art.2050 c.c.) a fronte della quale, se si verifica un danno, al fine di andare esenti da responsabilità, si deve dare la prova di “avere adottato tutte le misure idonee” a evitarlo.
Pure che prima di produrre e commercializzare il vaccino, la casa farmaceutica abbia rigorosamente osservato tutte le sperimentazioni e i protocolli previsti dalla legge, rimane il fatto che l’autorizzazione al commercio da parte delle autorità competenti rappresenta solo un minimo di garanzia di sicurezza per il consumatore del vaccino, che non esonera il produttore da responsabilità per eventuali danni che dovessero derivarne.
Devo quindi pormi delle domande. Quali sono i benefici, se mi vaccino? Per quelle che sono le mie condizioni di salute, il vaccino può darmi problemi? E se sì, quali e con quali conseguenze?
Solo se avrò potuto rispondere a queste domande, si potrà dire che ho volontariamente e consapevolmente fatto una scelta, magari anche di sottovalutazione dei potenziali effetti negativi del vaccino sulla mia persona o su quella dei minori di mia responsabilità.
Di qui l’importanza fondamentale del bugiardino, il foglietto illustrativo del vaccino, il quale non può limitarsi ad un’avvertenza generica di non sicurezza perché come consumatore ho diritto di effettuare una corretta valutazione in concreto del pericolo cui mi sottopongo in considerazione delle mie peculiari condizioni di salute.
Un’informativa che per essere esaustiva deve essere attuale, dinamica e coerente agli esiti di una costante opera di monitoraggio della produzione e della somministrazione del vaccino, come al passo di ogni avanzamento nella ricerca.
Ammettiamo ora che l’informativa sia stata adeguata, ma che ciononostante il danno si sia verificato, dobbiamo chiederci se ulteriori misure precauzionali potevano essere assunte.
Mi chiedo, il Governo, prima di raccomandare fortemente la vaccinazione di massa, non avrebbe forse dovuto sollecitare uno screening di verifica dello stato di salute dei singoli?
E’ sufficiente un’autodichiarazione del paziente a manlevare da responsabilità, ma se prima non faccio degli accertamenti in coscienza come posso dire di conoscere il mio stato di salute e sapere se le mie condizioni attuali sono idonee ad assumere in sicurezza il vaccino.
Infine adottata ogni cautela, se il danno si verifica e come è accaduto Camilla muore, chi se ne assume la responsabilità?
Nessuno. Sono i rischi infinitesimali di danni collaterali che tutti noi in guerra contro la pandemia dobbiamo sopportare per amor patrio, si dirà.
Certo però è che una famiglia ha perso sua figlia e che questa venga abbandonata a doversi far carico da sola di una cattiva stella mi indigna.
A mio avviso il danno va risarcito da chi quel vaccino ha prodotto e commercializzato o altrimenti da chi delle vaccinazioni di massa ha abusato perché Camilla si è vaccinata nell’interesse generale di tutti noi alla salute e ciò nel mentre la scienza medica aggiornava le sue conoscenze sul campo delle nostre vite.
Avv. Andrea Agostini