MONTEGRANARO - Una firma molto attesa, considerando che il contratto collettivo del settore calzaturiero riguarda 80mila dipendenti e 5800 imprese in Italia. E di queste una buona fetta sono nelle Marche, in particolare Tra le province di Fermo e Macerata. Il contratto era scaduto da quasi due anni e il nuovo, siglato da Femca, Filctem e Uiltec, resterà in vigore fino alla fine del 2023.
Un contratto a due facce in cui ognuno ottiene qualcosa. Dal lato lavoratore, fa notizia l’aumento sui minimi salariali di 70 euro (quarto livello), suddiviso in tre tranche: dal primo dicembre 2021, 25 euro; dal primo settembre 2022, 25 euro; dal primo luglio 2023, 20 euro. “Viene confermato l'importo, a titolo di elemento di garanzia retributiva, a favore di dipendenti da aziende prive della contrattazione aziendale o territoriale che non percepiscano altri trattamenti economici individuali o collettivi. L'ammontare sarà pari a 300 euro lordi per gli anni dal 2021 e seguenti” spiegano i firmatari.
Da lato azienda, “viene incrementato al 32% il numero dei lavoratori che possono essere occupati con contratto di lavoro a tempo determinato rispetto al totale dei dipendenti a tempo indeterminato” precisa Assocalzaturifici, l’ala calzaturiera di Confindustria guidata da Siro Badon. Ma non solo, è stato anche prorogato il termine di 24 mesi per i contratti a tempo, nel senso che “non viene conteggiato il periodo dedicato ai campionari, fino a un massimo di quattro mesi annui”.
Insomma, tutti soddisfatti: “Un ulteriore segnale di ripartenza per uno dei comparti produttivi più colpiti dall'emergenza pandemica. Il calzaturiero è uno dei settori trainanti del Made in Italy che nell'era pre Covid, valeva 14,33 miliardi di euro e a causa delle restrizioni imposte dal Covid -19 ha dovuto registrare la perdita di un quarto del fatturato, con un valore ridotto a 10,72 miliardi di euro” riprende Badon, che poi entra nel dettaglio del contratto.
“Tanti sono gli elementi in questo nuovo contratto che possono contribuire al rilancio della competitività delle nostre aziende. La condivisione delle criticità e delle riforme con le maggiori sigle sindacali è un passo importante in un momento delicato come questo della ripartenza. Una iniezione di fiducia per le Pmi anche in vista del Micam in programma dal 19 al 21 settembre 2021 a Fiera Milano Rho".
Raffaele Vitali