MONTEGRANARO - Di fronte a un mercato che cambia in continuazione, con mezzo mondo che parte e un altro che frana, non ci sono più zone ‘meno interessanti’. In ogni angolo c’è una nicchia, più o meno grande, che aspetta solo d poter indossare una scarpa made in Italy, meglio ancora se made in Marche. è con questo spirito che i calzaturieri sono partiti, supportati da Assocalzaturifici, per la Turchia dove in un colpo solo incontrano un mercato dinamico come quello di Istanbul, anche se attratto spesso da merce di costo inferiore, e quello africano con ‘Export Gateway to Africa’.
Da oggi a sabato, 12 brand italiani sono in mostra, tra di loro anche chi aveva preso parte alla manifestazione di Aymod in primavera, con lo scopo di mettere in evidenza i valori di artigianalità, eccellenza ed heritage dei maestri calzaturieri italiani. Tra i fermani
Il mercato africano per la calzatura, secondo gli ultimi dati del centro studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, vale 62milioni di euro di export, con un prezzo medio a scarpa di 17,50 euro. quindi, prodotti per lo più di fascia bassa. Anche se ci sono mercati come la Nigeria in cui il lusso ha preso piede. Le cinque destinazioni più significative sono: Repubblica Sudafricana, Ghana, Algeria, Egitto e Nigeria, con le prime tre che coprono quasi il 65% del totale, ma le ultime due attratte dal prodotto tipico del Fermano.
“Una manifestazione interessante – spiega Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici - per incontrare una clientela con cui al momento, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, non è possibile interloquire in presenza in Italia o nei Paesi di provenienza ma che rappresenta un mercato dalle grandi potenzialità”. L’incontro in realtà è a metà, visto che i buyer troveranno dei modelli e un referente di Assocalzaturifici, ma non gli imprenditori, che potranno essere invece raggiunti poi in modalità digital.
@raffaelevitali
