FERMO – San Benedetto del Tronto prova a fare lo sgambetto e a fermare l’accordo tra Marco Fioravanti e Paolo Calcinaro, sindaci di Ascoli e Fermo, per la nuova presidenza dell’Ato 5. E non solo.
Su ‘consiglio’ del senatore Guido Castelli si starebbe valutando la figura di Domenico Ciaffaroni, primo cittadino di Montefortino. Ma c’è da lavorare, almeno fino a quando non ci sarà l’indicazione chiara dell’Unione Montana che potrebbe anche virare sul suo presidente Vergari, che è in reggenza e attende un sostituto o un secondo mandato. Si parla anche di Force come possibile guida.
Il rischio è che tra i ‘litiganti’ possa entrare a piedi pari la costa e lasciare Fermano e Sibillini a bocca asciutta. Considerando che in ballo c’è anche la presidenza della Ciip, dove in pole c’è l’attuale numero uno dell’Asite Alberto Paradisi, che da sambenedettese piace a due dei tre grandi comuni.
Fioravanti ha accelerato la questione, dimettendosi prima di quanto pensato: “Abbiamo portato avanti un lavoro senza precedenti - ha dichiarato Fioravanti - raggiungendo risultati straordinari come il bonus idrico da 500mila euro per le famiglie più fragili, la gestione delle emergenze idriche post-terremoto e la crisi energetica, il congelamento delle tariffe per il 2025-2026 e il rafforzamento delle infrastrutture grazie anche ai fondi Pnrr”.
La successione andrà in assemblea dei sindaci a breve e dovrebbe essere espressione della provincia di Fermo. “Credo che per garantire un corretto equilibrio territoriale - ha spiegato Fioravanti - il prossimo presidente dell'ATO debba essere un sindaco del Fermano. C'è grande collaborazione tra i sindaci del Piceno e del Fermano e questo percorso va rilanciato con ancora più forza”. Nel frattempo, l’Ato è in mano al vicepresidente Antonio Del Duca.