FERMO – Quella che per alcuni era una incompiuta di questi cinque anni, trova sul suono della campana un suo chiaro futuro. Ecco cosa ha pensato di fare dei lotti di Casabianca l’amministrazione Calcinaro.
Che a dire il vero già era intervenuta riuscendo, nel corso degli anni, a far togliere le gru e a trasformare durante l’estate i lotti in parcheggi per turisti e residenti. Ma serve di più e tra curatele e accordi, il percorso ha preso una direzione chiara: meno volumi e destinazioni definite.
“Il fallimento delle società proprietarie, iniziato già nel 2015, non permetterà la trattazione unitaria dei 4 comparti. Me una cosa è certa, non ci saranno quattro mostruose torri da 9 piani” spiega il sindaco Paolo Calcinaro che chiarisce subito: “I prezzi di vendita non consentiranno mai un acquisto comunale”.
Ma intanto, il Comune ha approvato un atto di indirizzo per “favorire l’abbassamento dei volumi consentendo, a chi vorrà realizzare con basso indice e alta qualità, anche eventuali ulteriori destinazioni e riversare ogni opera compensativa, onere di costruzione o monetizzazione sulla zona di Casabianca”.
Quindi, non più solo ricettività, che era la funzione principale dell’area e la consapevolezza che chi investirà dovrà quantomeno realizzare una ciclabile e il sottopasso di collegamento pedonale tra le zone abitate ad ovest della ferrovia con via Adami o via De Gasperi. Per il sindaco si parla di “meno cemento e più mobilità”.
Il percorso, in caso di conferma dell’amministrazione uscente, prevede modifica in variante del primo lotto a nord con una serie di palazzine. “I 9 piani fino a ieri consentiti diventano 9 metri di altezza massima, i 21mila mc previsti diventano 5mila (con decremento del 75%), la torre alberghiera si trasforma in sole tre unità residenziali per una edilizia di qualità che quindi non aggiunge carico urbanistico ma soltanto continuità con quanto già presente al quartiere. E arriverà, grazie a questa variazione di destinazione, la riqualificazione dell’intero tratto di ciclabile nell’area verde di Casabianca” conclude Calcinaro.