FERMO – Il neo presidente dei sindaci delle Marche (Anci), Paolo Calcinaro, ha le idee chiare su quel che sta accadendo a livello di gestione del Pnrr. Più che critico, per le scelte del governo Meloni, il sindaco di Fermo è preoccupato.
Il lato positivo è che “la parte del Pnrr destinata ai Comuni sarà spostata al Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc) che non ha le scadenze al 2026 del Pnrr. Si tratta dello stesso Piano da cui furono tratte a suo tempo le risorse per il Bando Periferie”. C’è però un ‘ma’: “Bisogna vedere come questo intervento andrà ad impattare sui progetti dei Comuni, che in buona pare sono già appaltati. A Fermo, per esempio, tutti i nostri progetti sono già appaltati, tranne uno”.
Il dubbio è invece legato al fatto che “se si debbono spostare le risorse sarebbe stato meglio farlo subito, fare un pacchetto unico per così dire, mettendo già le risorse sostitutive e risolvendo così i dubbi dei sindaci”.
Di una cosa è convinto il presidente Anci Marche: “Per il Pnrr i Comuni sono stati più veloci dei Ministeri, i sindaci debbono fare in fretta altrimenti ricevono gli schiaffi dai cittadini...”.
Inizia quindi ora la vera sfida, la rimodulazione delle risorse e degli obiettivi che il ministro Fitto presenterà martedì a Camera e Senato. Per i critici resta il problema del taglio di 1,3 miliardi di stanziamenti finalizzati al dissesto idrogeologico che rischiavano di non essere completati entro il 2026.
Tra le modifiche, a richiamare critiche c'è anche lo slittamento di un anno e tre mesi del termine entro cui la pubblica amministrazione dovrà pagare i fornitori.
Fitto risponde con il RePowerEu per l’Italia con uno sviluppo delle reti energetiche nazionali e transnazionali, incentivi alle imprese per la transizione energetica, ecobonus rafforzato - sulla falsariga del Superbonus - in particolare per le case popolari, spinta ai biocarburanti, alle smart grid e al fotovoltaico.
Il tutto con 19,2 miliardi di euro di fondi destinati all'energia che sostituiranno le 9 misure per 15,9 miliardi che escono invece dalle missioni al 2026 del Pnrr e che comprendono, tra le altre, alcune voci al centro delle polemiche: la valorizzazione del territorio dei Comuni e gli interventi contro le alluvioni e il dissesto idrogeologico.