MILANO – Innovazione nei processi, ma anche nei materiali. Spazio ai giovani dentro la Fiera di Milano grazie al Micam. Con un occhio all’economia circolare. Negli stand giovani designer capaci di usare cotone e poliestere riciclati da vestiti usati e bottiglie di plastica, pneumatici per le suole, legno riciclato per il tacco.
Tra i partner, ormai da anni, del Micam c’è Italian Artisan. Che per la 92esima edizione diventa Heros e va ad occupare un grande spazio all’interno del padiglione 3. Dietro la start up diventata pmi innovativa c’è David Clementoni e con lui Olga Iarussi.
L’obiettivo è di mettere in rete i designer di mezzo mondo con i produttori del distretto fermano – maceratese. Insomma, abbattere le barriere linguistiche, logistiche e organizzative tra chi sa fare le scarpe e chi ha idee e mercato. In realtà Italian Artisan è partita dalle Marche, ma ormai è una realtà operativa in tutta Italia. e proprio su questo investe il Micam.
La rete di Clementoni è cresciuta anno dopo anno e oggi include centinaia di aziende, piccole e medie. Una decina saranno in fiera per mostrare quello di cui sono capaci e di come si relazionano coni designer. “Siamo orgogliosi di ripartire con lo stand Italian Artisan al Micam, uno spazio fisico che riflette il nostro marketplace B2B online. Il luogo di incontro tra brand e retailers internazionali con le eccellenze manifatturiere italiane" precisa Iarussi.
Idee e modelli innovativi restano un aspetto su cui ama agire il direttore di Assocalzaturifici, Tommaso Cancellara. E così, confermato lo spazio degli Emerging Designers, area evento dedicata a 12 stilisti internazionali di calzature, selezionati attraverso un concept innovativo. “Le loro storie sono tutte differenti, unite però dalla volontà di emergere, facendo ricerca in ogni parte del mondo. Ma in comune hanno anche una visione nuova della moda, consapevole ed attenta all’ambiente e all’uomo. Accanto alla vera pelle, molto spesso proveniente da filiere ecosostenibili, in Italia e all’estero, non mancano interessanti novità che usano banana, ananas e dal cactus. Alcune lavorazioni individuate, come quella della corteccia del banano, risalgono ad epoche precedenti l’invenzione della tessitura da parte dell’uomo e oggi sono patrimonio immateriale dell’Unesco” precisa Cancellara.
Raffaele Vitali