AMANDOLA – Dal tartufo tutto l’anno nei ristoranti, con il coinvolgimento degli stellati tra cui Nikita e Mazzaroni, alla possibilità di raccogliere il tartufo bianco un po’ più a lungo. Una decisione fondamentale dopo un autunno secco che ha ridotto la quantità, ma non la qualità, del prezioso prodotto della terra. Ad Amandola, che con Acqualagna fa parte delle Città dei tartufi sono già pronti cani e cavatori.
La Regione Marche, su indicazione dell’assessore Andrea Antonini, ha scelto di modificare il calendario di raccolta e di semplificare degli adempimenti burocratici. “La Giunta regionale – spiega Antonini - aveva proposto al Consiglio le modifiche, recepite nel nuovo testo, per tutelare maggiormente un prodotto di punta del suo tessuto agroalimentare marchigiano. Abbiamo apportato alcune modifiche sostanziali quanto mirate al precedente quadro normativo. Tra le novità introdotte, abbiamo proceduto alla modifica della costituzione del Tavolo permanente di filiera del tartufo, prevedendo la rappresentatività di tutte le categorie coinvolte”.
Una scelta che potenzia le capacità operative e le competenze specifiche dei Centri sperimentali di tartuficoltura delle Marche, tra cui Amandola, “che avranno, tra l'altro, la possibilità di promuovere direttamente attività molto importanti e qualificate, come, ad esempio, la formazione e l'informazione agli addetti ai lavori”.
Ma non solo. “Il tutto, - aggiunge Antonini - puntando con decisione anche a una maggiore semplificazione degli adempimenti burocratici in capo ai raccoglitori dei tartufi e, nel contempo, migliorando alcuni ambiti tecnici e sanzionatori.
Infine, la novità più interessante della nuova legge: "La modifica del calendario di raccolta del tartufo denominato ‘Tuber magnatum Pico’ (tartufo bianco, ndr) che sarà posticipata al 20 gennaio di ogni anno, invece, del termine tradizionale fissato al 31 dicembre, come previsto precedentemente” conclude Antonini.
r.vit.