GROTTAZZOLINA – Seppur annunciato, il divorzio tra la Yuasa Battery Grottazzolina e Rasmus Breuning Nielsen, per tutti Ras, fa comunque male.
Un triennio indimenticabile quello vissuto dall’opposto che ha creduto nel progetto dell’allora Videx decidendo di scendere al piano di sotto per crescere come atleta. Nato schiacciatore, Ras ha avuto ‘intelligenza di modificare il suo status e diventare così uno dei più forti opposti del campionato.
A Grottazzolina ha trovato una seconda casa, ha consolidato la sua vita di coppia tanto da chiudere la sua esperienza tra una cena e l’altra, acquistando nella storica sartoria Buschi di Grottazzolina il suo abito da sposo che userà tra poche settimane. Ma soprattutto ha trovato coach Massimiliano Ortenzi, uno che su Breuning Nielsen ha lavorato in maniera meticolosa, era un’operazione win win, lui cresce, Grotta e il suo coach vincono.
Al termine della stagione passata, dominata, poteva andare ovunque, ma è rimato a Grottazzolina: “Ua società ideale, con un allenatore molto preparato ed attento, uno staff di alto livello ed una squadra decisamente competitiva. Professionalità con approccio familiare, un posto che mi ha fatto sentire a mio agio” ha più volte raccontato nelle interviste.
“Il vichingo con il volto da bambino” è la definizione che più ne racchiude l’anima. La ‘Videx’ decise di firmarlo dopo essere stata letteralmente spazzata via nel 2021 dal Ras in forza a Brugherio. Era il 25 aprile, stesso giorno in cui, con un’altra grande prestazione, Breuning ha guidato la Yuasa Battery in Superlega.
Il suo destino era segnato da mesi, non era questione di promozione o meno, la Grecia aveva messo sul piatto un’offerta impareggiabile. Questo accade nel volley, dove diversamente da altri sport gli accordi si fanno a stagione in corso. Senza che questo infici le prestazioni.
Il danese se ne va così, con una serie di trofei alzati, è mancata solo la Supercoppa, come gli ha ricordato un tifoso durante la festa di popolo, ma il risultato chiave lo aveva già raggiunto. Non sarà facile sostituirlo, soprattutto perché Ras è stato spesso l’uomo delle palle più complicate, quelle che cambiavano il match, magari dopo un paio di punti di troppo degli avversarsi, quello a cui alzare la palla, anche sporca, convinti che ‘tanto la mette a terra’. E ne ha messi molti di palloni, incidendo anche con il suo potente e preciso servizio.
Magari tornerà per prendere la cittadinanza onoraria, chissà. Di certo il suo ricordo a Grottazzolina non sfiorirà mai.
r.vit.