SERVIGLIANO – Tanti auguri Servigliano. Il borgo con la piazza quadrata compie 250 anni.
A metà del XVIII secolo l’antico paese, posto nell’attuale frazione Curetta, cominciò a franare a causa di infiltrazioni d’acqua, così il nuovo paese per volere di Papa Clemente XIV venne ricostruito a valle. Servigliano è oggetto di studio nel mondo quale esempio di Città Perfetta. Si contano oltre cento pubblicazioni, studi, tesi di laurea (tradotte anche in arabo) relativi alla ricostruzione di Servigliano.
In occasione dei 250 anni, il sindaco Marco Rotoni ha voluto un convegno con esperti e studiosi della storia di Servigliano. E stavolta, per la prima volta, ci sono proprio tutti. Domani alle 16, nell’auditorium Casa della Memoria, il sindaco ha coinvolto l’Ente Torneo Cavalleresco, la Pro Loco e l’Utete. Dopo i saluti del sindaco, dei presidenti Luigina Rossi (Pro Loco) e Maura Traini (Utete), seguiranno le relazioni del prof. Vincenzo Antonelli, del dottor Claudio Giovalè, del prof. Angelo Paci, dell’architetto Giovanna Paci, del prof. Carlo Tomassini e del prof. Carlo Verducci. A moderare i lavori sarà il giornalista Fabio Paci.
Molteplici i temi trattati: dal chirografo di Papa Clemente XIV (firmato a Castel Gandolfo il 9 ottobre 1771 con cui venne autorizzata la costruzione della nuova città di Servigliano) alle peculiarità della Città Perfetta studiata dall’architetto pontificio Virginio Bracci; dal dissesto idrogeologico che interessò la vallata del Tenna nel XVIII secolo all’insigne figura del compositore Luigi Vecchiotti. E poi la tradizione del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino.
Dulcis in fundo verrà distribuita la ristampa del volume “La ricostruzione di Servigliano”, edito nel 2011 dal Comune di Servigliano in collaborazione con la Fondazione Carisap grazie agli studi inediti dei professori Angelo Paci e Carlo Tomassini.
Nel libro vengono riportati lo storico chirografo papale del 1771 e due manoscritti inediti: “Memoria dell’edificazione di Castel Clementino” del sacerdote don Filippo Celestino Monti” (del 1774) e “Memoria del diruto Castello di Servigliano” (del 1776).
“Con grande entusiasmo ci apprestiamo a celebrare la ‘giovane’ storia della nostra Città Clementina – sottolinea Rotoni –. Lo faremo, con l'egida dell'Ente Torneo Cavalleresco, della ProLoco e dell'Utete, attraverso le preziose riflessioni di illustri studiosi serviglianesi, che ringrazio vivamente, e che rappresentano in questa fase di transizione, l'occasione per condividere una nuova strategia di crescita di stampo illuminista.
La giornata di studio ci consentirà di osservare e confrontare le realtà di ieri e di migliorare la realtà di oggi. Sotto tale profilo l'anno 2023 ormai alle porte consentirà attraverso importanti interventi di riscrivere con rinnovata energia di riscrivere le geometrie del nostro Castello”. (foto Marco Grilli)