FERMO - Cinquecento euro e un attestato che mette nero su bianco impegno e risultati ottenuti. Sono stati premiati stamattina i cinque studenti del corso di Meccanica, meccatronica ed energia dell’Iti “Montani”.
A ricevere l’assegno dell’Assomac (Associazione nazionale costruttori tecnologie per calzature, pelletteria e conceria), Cristian Mattioli del primo, Riccardo Ramadori del secondo, Imad Nabiti del terzo, Manuele Ciferri del quarto e Mario Russo del quinto. Da “gancio” hanno fatto la fermana Ciucani Mocassino Machinery e la prof.ssa Patrizia Serafini.
Istituita quest’anno in memoria di Amilcare Baccini, direttore di Assomac per 35 anni, che «credeva molto nel fare rete e nei giovani», morto di Covid a marzo 2020, la borsa di studio premia gli studenti più bravi delle scuole dei distretti calzaturieri più importanti d’Italia.
«Un sostegno tangibile che vuole riconoscere il merito a chi ha svolto un progetto formativo serio, impegnato e maturato», per la preside del “Montani”, Stefania Scatasta. «Vogliamo – ha aggiunto – che l’indirizzo di Meccanica sia volano per gli studenti, perché le aziende ci chiedono personale capace di vincere la sfida del mondo del lavoro».
Accompagnati dai familiari, i ragazzi, emozionati e soddisfatti, hanno ricevuto l’assegno. Foto di rito e si torna a sedere. «Andrete a svolgere un ruolo importantissimo nelle aziende che sono la spina dorsale della nostra economia. A Fermo facciamo cose eccellenti e non è detto che a farle debbano essere solo maschi», il commento di Serafini.
Presente anche Umberto Ciucani, ingegnere dell'azienda di contrada San Girolamo. «Oggi si mettono insieme tre elementi – le sue parole –: il bisogno di investire nella formazione dei ragazzi, il collegamento con le aziende locali e il fattore aggregativo che, a livello di professionalità, accomuna diverse regioni». «Il fatto che quello di Fermo sia tra i tre distretti selezionati – la chiosa – significa che c’è maturità dal punto di vista industriale».
Francesca Pasquali