FERMO – Passo dopo passo, il Mipel sta riprendendo il suo spazio dentro i padiglioni della fiera di rho. Confermata l’area tra i padiglioni 1 e 3 del Micam, ma quest’anno più grande perché sono 200 i brand selezionati, una decina i marchigiani, che esporranno borse, cinte e cappelli, ovvero quello che ruota attorno all’accessorio in pelle.
Promossa e organizzata da Assopellettieri, il Mipel è arrivato alla 124esimaa edizione e mostrerà le collezioni primavera/estate 2024. Novità è la sezione overseas (Cina e India in particolare), collocata nel padiglione 7. Concept creativo e file rouge dell'intera fiera sarà il caleidoscopio, che nelle sue infinite varianti di forme, combinazioni e colori caratterizzerà tutti gli spazi espositivi.
“I numeri ci confermano che il Mipel è un momento strategico per il settore e per tutti gli attori coinvolti. Per i buyer e le aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, il salone rappresenta una fondamentale occasione di business oltre che di confronto e di aggiornamento sulle novità e i trend emergenti del mercato” spiega la presidente Claudia Sequi.
Immancabile il connubio fisico e virtuale con Mirta che ha creato l’area Showcase, ovvero lo showroom digitale che connette brand locali con curator internazionali, all’interno del Padiglione 3. “noi – riprende la presidente – immaginiamo questo spazio per brand di moda e design italiani selezionati sulla base di criteri distintivi quali creatività, innovazione e ricerca.
Confermato, anche quest’anno, Mipel Lab, l’innovativo format fieristico dedicato ai principali produttori d’eccellenza di pelletteria italiana, in collaborazione con Lineapelle, da martedì a giovedì nel padiglione 9. Da non perdere Impersive, il viaggio immersivo con gli “oculus” nella produzione della pelletteria italiana.
Il settore ha tutti segni positivi, ma come per i calzaturieri teme un rallentamento in questa parte di anno. Meno marcato però del mondo Micam. E lo dimostra anche l’uso di cassa integrazione, che nelle Marche, diversamene da altre regioni, è crollato a riprova di una produzione di qualità e continua.
