*Lo stato di attuazione delle politiche comunitarie ci fa ribadire che la gestione delle risorse comunitarie rappresenti per questa maggioranza più un problema che un’opportunità. Le Marche a gestione Acquaroli continuano ad essere il fanalino di coda anche se confrontate con regioni meno sviluppate.
Oggi finalmente abbiamo svelato il vero motivo per cui la Regione Marche ha deciso di aderire al Programma Operativo Complementare (POC). Uno stratagemma che ha permesso alla Giunta di trasferire 121,6 milioni di euro di progetti FESR 2014/2020 su questo programma e rimandare di tre anni la certificazione della relativa spesa, altrimenti attesa al 31/12/2023.
Una scadenza che, diversamente, l’esecutivo non sarebbe mai stato in grado di onorare. Con questa operazione assistiamo all’ennesimo rinvio di ulteriori tre anni per l’attuazione e la chiusura di investimenti importanti e strategici per la nostra regione.
Vorrei ricordare che il trasferimento di questi progetti, che potevano tranquillamente essere finanziati con la programmazione comunitaria 2014/2020, ha significato che parte di quelle risorse, invece di essere utilizzate per nuovi progetti sono state necessarie per rimediare all’inefficienza di questa Giunta.
Altro aspetto importante è che le risorse confluite nel POC provengono per il 55,3%, ovvero 67,3 milioni di euro, dal POR originario e per il restante 44,7% dalle risorse Sisma, per un totale di 54,3 milioni di euro. Questi dati smentiscono dunque le dichiarazioni dell’Assessore Brandoni che, per giustificare il ritardo nella programmazione comunitaria 2014/2020, sosteneva che questo fosse imputabile alle tempistiche ristrette che caratterizzavano gli interventi pro terremoto.
Oggi è chiaro che l’unica responsabile di questi ritardi è la Giunta Acquaroli una giunta che si dimostra ancora una volta inadeguata al ruolo e capace di collezionare l’ennesimo fallimento nonostante l’ottima eredità lasciata dal precedente esecutivo Ceriscioli.
*Manuela Bora, consigliera regionale Pd