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Bonus e ricostruzione, droni e 3D: mancano giovani geometri. Cataldi: "Iscrivetevi all'Itet, c'è tanto lavoro e ben pagato"

31 Gennaio 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Tiziano Cataldi, presidente del collegio dei geometri, è impegnato sul campo, tanti i cantieri, e in cattedra, incontri con gli studenti dell’Itet Carducci Galilei della dirigente Cristina Corradini.

Cataldi, ma ci sono i professionisti per rispondere alle necessità?

“Mancano i professionisti, mancano i geometri. Che sono le figure intermedie necessarie. Chi esce non sempre poi decide di fare il professionista quando invece il lavoro c’è, si è quintuplicato”.

Ristrutturazioni e non solo?

“Il 60% passa per noi, la parte ingegneristica è più impegnata sulla ricostruzione. Abbiamo una vera carenza di tecnici”.

Come mai mancano i geometri?

“In dieci anni l’ordine è passato da 420 iscritti a 380. I nuovi sono sempre meno di quelli che si cancellano per pensionamento o assunzioni nel settore pubblico. Ogni anno ci sono 8-10 tirocinanti, ma poi non tutti proseguono fino all’iscrizione. Alla fine ne inseriamo 3-4 all’anno. Abbiamo un vero problema di ricambio generazionale proprio mentre c’è una grande domanda”.

Chi ha bisogno di geometri?

“Abbiamo 2-3 richieste al giorno da imprese. Anche le amministrazioni che devono integrare le piante organiche. Il richiamo del posto pubblico è sempre molto forte. spesso i giovani rinunciano agli studi per uno o due anni di contratto con i Comuni, convinti che poi possa diventare definitivo. Spesso non si accorgono che in realtà da professionisti si guadagna anche bene”.

Competenze, la scuola è in grado di darle?

“Chi esce dal Geometri non è subito pronto, ovvio. Il tirocinio è molto utile per acquisire l’aspetto pratico. Come Collegio siamo in prima linea nell’orientamento e nell’affiancamento dai rilievi alle visite in cantiere fino alla topografia”.

Topografia ed estimo sembrano il passato, ma in realtà sono attualissime?

“Non solo, con la nuova riforma de catasto si stimano due-tre milioni di revisioni da fare. Il lavoro da fare è tanto, soprattutto nel campo dell’estimo. Ecco, le famiglie devono capire che una scuola tecnica come il Geometri non preclude il percorso universitario, ma apre le porte al lavoro”.

Nel campo dei geometri c’è tecnologia?

“Col drone possiamo fare laser scanner a prefabbricati, contabilizzare i lavori sorvolando. Ecco che la tecnologa è fondamentale e anche questa è entrata a scuola. Ce ne è sempre di più, non siamo fermi alla squadretta e matite, oggi senza droni e disegni 3D non ci si muove. Se vogliamo, ai giovani manca il disegno manuale più che l’uso della tecnica”.

Quindi?

“Mi appello ai genitori: servono geometri e tecnici nelle imprese, negli studi professionali e nei comuni”.

I tempi poi si rallentano e il professionista sembra incapace. Forse siete solo pochi?

“Altro che incapacità, ci sono il carico di lavoro e il continuo cambio di norme. Ho passato Natale e Capodanno a cambiare le contabilità perché modificato il prezziario, poi con la finanziaria sono tornati indietro. Praticamente dieci giorni di lavoro persi. Questa è la burocrazia”.

Cataldi, appello finale?

“Iscrivetevi. La ricostruzione, per quanto metta scadenze, con 60mila progetti da fare garantirà almeno dieci anni di lavoro. Quindi, le famiglie devono capirlo, c’è un mondo efficiente e ben remunerato. E c’è anche un corso di laurea professionalizzante pensato con la Politecnica, quindi anche la formazione di alto livello si può ottenere frequentando i Geometri”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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