di Raffaele Vitali
FERMO – Soluzioni fattibili per sopperire al rincaro energetico. La prima, per Massimiliano Polacco che parla a nome della Confcommercio Marche, è l'Energy Recovery Fund, a seguire il tetto al prezzo del gas e crediti di imposta fruibili anche da parte di attività non energivore.
“Siamo di fronte a un'emergenza, impossibile andare avanti con queste prospettive” ribadisce Polacco lanciando l’iniziativa ‘Bollette in vetrina’ per sensibilizzare cittadini e consumatori sulle difficoltà per le imprese i cui cost per le utenze elettriche e del gas sono lievitati, in alcun casi anche quintuplicati.
“Abbiamo riaperto dalle ferie sommersi dalle chiamate dei nostri imprenditori e delle nostre imprese che hanno ricevuto l'ultima bolletta che era un salasso - ha detto Polacco - in qualche caso parliamo di aumenti fino a cinque volte”.
L'Ufficio Studi Confcommercio Marche, ha confrontato i costi energetici di luglio 2020, con quelli di luglio 2021 e luglio 2022. Secondo i dati dell'associazione di categoria, un Albergo 4 stelle con 108 camere nel luglio 2020 pagava 7.781,34 euro, nel luglio 2021 pagava 11.328,34 euro, mentre nel luglio 2022 l'utenza luce/gas ha un costo pari a 30.592,26 euro.
Situazione complessa anche per ristoranti e negozi: dai dati Confcommercio Marche un ristorante che nel luglio 2020 pagava 2.149,22 euro e nel luglio 2021 pagava 3.641,11 euro, nello stesso periodo del 2022 è costretto a sborsare 8.633,16 euro, mentre un negozio passa da 519,12 euro del luglio 2020 ai 1.483,16 euro del 2022.
Polacco ha spiegato che se a livello europeo il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam del 25 agosto del 2022 ha raggiunto un picco di 321 euro, alla stessa data del 2021 (25 agosto) “registrava un prezzo di 27,6 euro, quindi pertanto le bollette continueranno a salire e diventerà una situazione ingestibile dal punto di vista aziendale. Per questo motivo stiamo sollecitando il governo, che è attento soltanto per un certo tipo di imprese, perché vorremmo che con il decreto Aiuti invece intervenga su tutto il settore delle imprese, a prescindere se siano aziende grandi o piccole, su tutto il mondo dell'impresa commerciale, turistica, dei trasporti e della logistica”.
Sperano ancora in Draghi i commercianti: “Il problema va risolto adesso, in quanto il nuovo governo non si insedierà che ad ottobre. Se la dinamica dei prezzi non vira questo trend - ha aggiunto - nei primi mesi del 2023, 6mila imprese del comparto terziario dovranno cesare l'attività e circa 18.500 dipendenti delle Marche perderanno il posto d lavoro”.
Quello energetico “è il problema dei problemi ed è stato sottovalutato negli ultimi 20 anni. La situazione italiana è peggiore di quella del resto d'Europa. Spagna e Portogallo hanno un politica energetica migliore e si trovano con un 40% di costi energetici inferiori all'Italia. A noi non resta che il razionamento”.