ANCONA – La battaglia per la Bolkestein è solo all’inizio. “Il nostro obiettivo è tutelare gli investimenti che sono stati realizzati dagli operatori balneari nel corso degli ultimi anni per riqualificare le strutture e rendere competitivo il nostro comparto turistico. L’odierna incertezza, infatti, potrebbe paralizzare il settore proprio nel momento in cui inizia a delinearsi la ripresa post pandemia” è il commento del consigliere regionale del Pd, Fabrizio Cesetti, dopo l’approvazione di una mozione in aula, mentre all’esterno manifestavano i balneari.
"Il timore – aggiunge il governatore Francesco Acquaroli- è anche che il cambio al timone di queste imprese, possa portare delle logiche che nulla hanno a che vedere con la storia e le tradizioni del nostro territorio e, come è successo in altre epoche per altri settori, si rischia veramente di distruggere un comparto trainante in Italia”
“Noi siamo per tutelare la libera concorrenza – riprende Cesetti - ma ciò non può essere fatto a danno di migliaia di piccole imprese, per lo più a conduzione familiare ed esposte a situazioni debitorie importanti. Per questo abbiamo voluto inserire nel dispositivo finale l’impegno affinché la Regione Marche si batta per la non applicazione della direttiva Bolkestein almeno nei rapporti concessori instaurati prima del 2009, come previsto anche da una recente sentenza emanata dal Consiglio di Stato”.
Forza Italia è una delle prime forze politiche ad aver preso posizione. E continua la sua battaglia con la consigliera Jessica Marcozzi: “Sempre dalla parte degli operatori balneari e contro l'asta a partire da gennaio 2024”.
Una scelta che coinvolge 550 imprese nelle Marche e 3mila dipendenti. “Abbiamo firmato una mozione che impegna il presidente Acquaroli e la giunta regionale a rappresentare al Governo nazionale che è assolutamente necessario che, prima di ogni iniziativa di riordino del settore, venga completata e perfezionata la mappatura delle coste. Si chiede anche di continuare a sostenere le necessarie iniziative normative volte al riordino e alla semplificazione della disciplina in materia di concessioni demaniali”.
Acquaroli è pronto a fare il possibile: “Senza mappatura qualsiasi atto sarebbe una forzatura che sottintende qualcosa di diverso". Nei giorni scorsi l'assessore al Demanio, Guido Castelli, ha chiesto ai Comuni marchigiani di astenersi dall'emanazione dei bandi per le concessioni balneari, a fronte della necessità di una legge nazionale di riordino.
"Nella giornata di domani - aggiunge Castelli- scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al dl Concorrenza. Monitoreremo scrupolosamente l'evolvere dei lavori parlamentari così da scongiurare, per quanto di nostra competenza, uno scenario che contrasterebbe con l'interesse dei territori e delle imprese italiane".
Per saperne di più domani, giovendì ore 15.30, a Porto sant'Elpidio nella sede delal Croce Verde incontro con l'assessore Castelli e il presidente nazionale Confartigianato Imprese Demaniali Mario Vanni