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Bolkestein, la Lega prepara l'exit strategy: gare con priorità ai gestori, possiblità di consorziarsi e controlli ferrei su chi arriva

21 Dicembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – La Lega accende un faro sulla Bolkestein e quindi il mondo dei balneari. Il Carroccio schiera tutti i referenti, nazionali (Marchetti, Paolini, Patassini e Lucentini), regionali (Marinelli, Marinangeli e Antonini) e locali (Giacobbi e Romanella). Un incontro voluto per ascoltare a cui hanno preso parte anche tre assessori di Fermo: Di Felice, Cerretani e Ciarrocchi. “Siamo a casa mia, a Lido di Fermo. Vedo gli imprenditori preoccupati perché a rischio è il ‘nostro’ settore. Qui ci sono famiglie che da un momento all’altro si vedono piombare una mazzata in testa” esordisce il consigliere local Luciano Romanella.

Quello che la Lega ci tiene a far capire è che la questione non riguarda solo la costa, perché l’economia è territoriale. Un aspetto che piace ai balneari, che hanno bisogno del sostegno più ampio. Il metodo di ascolto che sta portando avanti Lorenzo Giacobbi, come capogruppo in Comune, piace anche alle associazioni di categoria, presenti Cna, Confcommercio e Confartigianato.

Non capita spesso che un partito si muova così compatto, ma è anche la forza della Lega, che in Antonini ha anche il presidente della commissione Demanio Marittimo in regione, a riprova che si può agire a più livelli. “Ora abbiamo anche il presidente della Provincia rappresenta il centrodestra, oltre che i civici” sottolineano salutando l’ingresso in sala di Michele Ortenzi che saluta con diretto “questa area politica vuole tutelare la nostra economia e la sua peculiarità”.

“E’ dal 2016 che ne parliamo, quando Matteo Salvini incontrò i balneari a Porto San Giorgio. ci siamo mossi con il ministro Centinaio, ottenendo una prima proroga. Ma la partita è totalmente aperta e noi siamo in prima linea. In parlamento ho votato a favore di alcune deleghe che ci chiede l’Europa. Va ribadito però che o ‘L’Europa è sempre o non è’. perché se ci chiedono di mettere a rischio concessioni con mutui e ipoteche non ci stiamo” spiega l’onorevole Mauro Lucentini. Che lascia poi la parola all’onorevole Paolini, avvocato, che riassume la situazione. “La sentenza 1416 del 2021 del consiglio di Stato ha cambiato le carte. Ha affermato due principi noti: il diritto comunitario prevale sulla normativa nazionale. E quindi, volenti o nolenti, dovremo adeguarci. Secondo la le Bolkestein, la libera concorrenza è compromessa in Italia, in particolare in questo settore dove non posso partecipare a una gara”.

C’è stata poi la 265 del gennaio 2021 del Tar di Salerno che ha ribadito che le proroghe non si possono più dare, neppure quelle fino al 2033. “In guerra a volte è meglio la ritirata strategica che tenere il fronte perdendo. La mia posizione è di prendere atto della realtà, l’Europa ha i mezzi per farsi rispettare, semplicemente tagliando i fondi. Hanno ragione su linea di principio, torto su un punto, la normativa deve tenere conto delle realtà fattuali. Noi siamo unici, la Spagna è molto diversa, dove infatti investono molti sodalizi criminali e lo dico facendo parte dell’Antimafia. Da noi, abbiamo migliaia di operatori che hanno creato un mercato che non c’era. Oggi, come contrastare l’ingresso di un fondo che ha magari sede in un paradiso fiscale e può fare dumping? La soluzione è fare delle gare, anche se cercheremo di impedirle o ritardarle, con criteri di parametrazione del pezzo, che tengano conto della prelazione”. Insomma, fare in modo che gli attuali proprietari possano giocarsela quantomeno alla pari.

“Dare un valore, con possibilità di punteggio o sconto maggiore di acquisto. Possiamo prevedere scaloni di uscita: hai perso la gara, ma esci magari dopo due anni. O prevedere i consorzi, come nelle cartolarizzazioni di Stato, per l’acquisto insieme di tanti piccoli operatori che diventano competitivi con soggetti più forti. E poi servirà una verifica chiara su chi compra, non si può avere al tavolo della trattativa uno con valigetta piena di soldi e pistola”.

Per l’onorevole Tullio Patassini, commissione Bilancio alla Camera, c’è l’aspetto industriale da non trascurare: “Noi italiani abbiamo rigenerato l’ambiente, antropizzandolo. Oggi rischiamo di affondare un sistema economico. Ci sono persone che lavorano, hanno investito e investono ancora. Questo è il nostro interesse assoluto e preminente. La questione va affrontata, il ministro Garavaglia sta lavorando un quadro corretto per fare delle aste. Noi non andiamo contro l’Europa, ma definiamo l’iter. Abbiamo perso tempo, ora non possiamo più permettercelo. Si parla di mappatura delle spiagge. Ma chi la fa? Direi almeno regionale. Di certo il sistema deve essere tutelante di chi lavora. Senza i balneari, cosa sarebbero le nostre piccole Marche senza uno stabilimento, chi verrebbe poi nell’entroterra?”.

In chiusura, prima dell’ascolto dei concessionari con in testa il responsabile Sib Romano Montagnoli, il commissario regionale della Lega, Augusto Marchetti: “Da autonomista, trovo assurda la legge europea che vuole imporre a tutti la stessa cosa. Perfino la legge del commercio trova difficoltà, figuriamoci la gestione dei mari. 50 anni fa le spiagge erano date in gestione ai pescatori per farle curare, poi è emerso il business che è diventato anche controllo del territorio. Il 70% delle strutture sono a conduzione familiare".

Non si parla quindi secondo la Lega di grandi attività, ma sopravvivenza familiare. "La sentenza del Consiglio di Stato limita le Camere. Quando il signor Bolkestein è venuto a Roma ha detto una cosa chiave, un cavillo: le spiagge non sono servizi, ma beni. Su questo cercheremo di lavorare a livello parlamentare, per creare un cappotto che normi la spiaggia a livello nazionale. Non vogliamo ‘raggirare’ la norma, ma migliorarla. Come faccio a investire se nel 2024 potrei trovarmi senza? E come posso pensare che una grande multinazionale compri il 51% delle spiagge e metta il lettino a 300 euro? Noi lavoriamo per trovare il cavillo che - conclude Marchetti - tuteli il libero mercato, ma garantisca anche chi ha mutui ancora per molti anni. Abbiamo coinvolto anche le università, il miglior percorso speriamo di presentarlo presto”.

@raffaelevitali

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