di Francesca Pasquali
FERMO Teneva due extracomunitari in nero il 67enne fermano denunciato
dai carabinieri dell'Ispettorato del lavoro di Ascoli e Macerata.
Assieme ai colleghi della stazione di Porto San Giorgio, i militari
hanno fermato il titolare di un autolavaggio della zona per violazione
delle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’uomo è
stato anche multato per aver occupato senza contratto due
extracomunitari. Per lui è scattata la sospensione dell’attività. I
carabinieri gli hanno anche contestato il mancato rispetto del
protocollo anti-Covid, chiudendo l'autolavaggio per cinque giorni.
È finito in carcere il 73enne fermano arrestato l'altra mattina dai
carabinieri del capoluogo. L'uomo era destinatario di un provvedimento
di carcerazione emesso dalla Procura di Fermo per violenza sessuale
commessa nel 2012. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Fermo,
dove sconterà la pena residua di quattro anni.
I carabinieri di Porto Sant’Elpidio hanno identificato i due uomini
che, qualche sera fa, in due diverse occasioni, avevano prelevato
seicento euro da uno sportello Atm della cittadina costiera usando un
bancomat rubato poco prima dalla borsetta di una giovane del posto. La
ragazza, dopo essersi accorta del furto, s'era rivolta ai carabinieri
e aveva bloccato la carta. I due ladri erano, però, riusciti comunque
a prelevare i soldi. Dopo aver analizzato la documentazione bancaria e
visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza, i
carabinieri sono riusciti a dare un volto ai due: due 40enni
extracomunitari del posto, già noti agli inquirenti, denunciati per
ricettazione e indebito utilizzo di carta di pagamento, in concorso
tra loro.
A Lido Tre Archi, l’altra notte, i carabinieri del Radiomobile hanno
denunciato una 42enne ucraina destinataria di un provvedimento di
espulsione firmato dal prefetto e dell’ordine del questore che le
intimava di lasciare il territorio nazionale entro alcuni giorni,
entrambi emessi e notificati lo scorso 29 settembre. La donna è stata
accompagnata in caserma per gli accertamenti, poi all’Ufficio
immigrazione della locale Questura per le successive formalità.