FERMO - Il tempo di insediarsi, il passaggio di consegne con chi lo ha preceduto e, in continuità, l'opposizione sul tema del biodigestore di Force e del gasdotto necessario al suo funzionamento. Proprio nei giorni scorsi il neodirettore di Coldiretti Ascoli Fermo, Giordano Nasini, ha voluto visitare gli agricoltori coinvolti loro malgrado nel tracciato di "uno dei dossier più urgenti sul mio tavolo – ha detto – una questione che continua a suscitare preoccupazioni tra gli agricoltori della Valdaso".
La presenza di circa 1.200 aziende agricole, che coprono l'80% del territorio, rende la Valdaso una delle aree agricole più importanti della Regione Marche e così Nasini, durante le sue visite, ha raccolto informazioni sulle possibili ricadute negative di questo progetto.
"Il timore – spiega – che abbiamo sempre denunciato, anche in solitaria fin dal 2021, è che questa realizzazione alteri in modo significativo l'equilibrio dell'economia rurale e sostenibile della zona. La valle, celebre per i frutteti, le produzioni agricole di qualità come la Mela Rosa dei Sibillini, il vino, l'olio e gli ortaggi, rischia di vedere compromesso il suo futuro da zona agricola di pregio a sito industriale, danneggiando irrimediabilmente il paesaggio e l'economia locale. Oltretutto il passaggio del gasdotto arrecherebbe danni agli impianti antigrandine e agli impianti irrigui".
Coldiretti Ascoli Fermo, con il sostegno di Nasini, ribadisce il suo impegno nel monitorare il progetto e nel difendere il territorio. "Non è solo una questione agricola, ma riguarda il futuro economico e ambientale dell'intera Valdaso", ha dichiarato Nasini, sottolineando l'importanza di mantenere alta l'attenzione su questo tema anche in vista della sentenza del Consiglio di Stato, attesa per i prossimi giorni. "Restiamo in attesa di capire come si evolverà questa vicenda a livello di giustizia amministrativa" conclude Nasini.