ANCONA - Nelle Marche, in merito a pratiche di riutilizzo sociale dei beni 'tolti' alle mafie, sono tre le diverse realtà impegnate nella gestione di questi beni confiscati alla criminalità organizzata. Sono 24 i beni immobili (particelle catastali) destinati ai sensi del Codice antimafia mentre sono in totale 98 gli immobili ancora in gestione ed in attesa di essere destinati. Sono invece due le aziende destinate mentre sono 11 quelle ancora in gestione. I dati emergono dal Dossier di Libera in occasione dell'anniversario della legge n. 109/96. In Italia le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati riguardano 991 soggetti diversi in 359 comuni impegnati nella gestione beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.