BELMONTE PICENO - Ivano Bascioni, sindaco di Belmonte Piceno, ci spiega cosa è il festival Picenum (16-18 settembre)?
“Una manifestazione organizzata dal comune di Belmonte, insieme con Picenum Legacy, che racconterà la cultura di un popolo che ha fatto la storia”.
Festival molto tecnico?
“C’è molto di più. Ai massimi esperti dell’archeologia, da Naso a Weidig ma l’elenco è lungo, abbineremo focus sull’antropologia con un divulgatore delle tradizioni come Polia e apriremo questo mondo alle nuove generazioni con un tik toker, Giacomo Panozzo, che si occupa di divulgazione di storia sui social. E poi la chiusura teatrale con Cesare Catà”.
Che pubblico si aspetta?
“In presenza spero tanti: chi è mosso dalla passione per l’archeologia, soprattutto per il primo giorno. Ma sono certo che in realtà ci saranno figure attratte dalla varietà dell’offerta. Vorrei coinvolgere i giovani”.
Belmonte ha un museo ricco di reperti.
“Eravamo un centro egemone ai tempi dei piceni. La nostra necropoli è una delle più ricche a livello marchigiano. Questo ruolo di primordine ci ha dato la possibilità di avere un bellissimo museo, che entro un paio d’anni sposteremo e amplieremo all’interno dell’ex scuola, che ci darà una vetrina quantomeno nazionale. Sono certo che nella storia troveremo la strada per invertire lo spopolamento dell’interno”.
Bascioni, con la cultura si mangia?
“Ne sono sempre più convinto. Il museo ci ha aperto anche un mondo di bandi e opportunità che ci hanno permesso di investire sul paese”.
I cittadini preferirebbero qualche sagra in più?
“Molto probabile. Ma compito dell’amministratore è fare il meglio per le generazioni dopo, quelle che saranno qui tra un secolo. Noi lavoriamo per questo, poi non mancherà il buon cibo grazie alla Pro Loco”.
I piccoli musei hanno sempre difficoltà economiche, chi vi supporta?
“Sappiamo intercettare fondi, creiamo reti ed entriamo in quelle che ci sono a livello museale. Il museo si auto mantiene”.
Come lo gestisce?
“Su appuntamento lo apriamo, primavera - estate in tutti i week end. Fino al 2019 avevamo più di 3mila presenze all’anno, per metà studenti. Per questo stiamo lavorando con istituti secondari per renderli partecipi. E ricominciamo ad esempio il 21 settembre con il liceo Classico”.
Gli scavi sono terminati?
“Vogliamo ripartire. Stiamo restaurando tutto quello trovato. Dopo l’apertura del nuovo museo sono certo che scopriremo tanto altro”. Tutto il programma, il clou sabato e domenica, su picenum.org
Raffaele Vitali