BELMONTE PICENO – Il piccolo borgo che guarda il Fermano dall’alto, anche grazie al suo sindaco Ivano Bascioni, è pronto a ospitare una delle serate più attese del Festival Storie.
Alle 2130 di questa sera, ingresso libero, a raccontarsi sarà Neri Marcorè, l’attore e regista partito da Porto Sant’Elpidio e diventato uno dei volti più amati in Italia. Un viaggio che lo porterà, dialogando con Maurizio Socci, a raccontare “Da radio Aut a Zamora, i miei giri sulla giostra”.
Adottato da Roma, innamorato delle sue Marche, fino a un ano fa era anche direttore artistico del tetro delle Api della sua città. Il suo è stato, ed è tuttora, un lungo viaggio partito proprio da quella radio di provincia, fondata dall’appena compianto Guardabassi, e arrivato ai vertici del cinema. “I borghi fanno parte della mia vita. “Ho passato qualche anno della mia adolescenza a Montefalcone Appennino, è tra i borghi ai quali sono più legato. Negli anni della mia adolescenza i miei genitori e miei zii prendevano una casa lì dove passavamo un mese d'estate. Ho tanti bei ricordi coi miei cugini in quel posto. Sono legato anche a Smerillo che è lì vicino e sono cittadino onorario da un anno”.
Durante la serata parlerà di Radio Aut, pochi giorni fa abbiamo salutato il suo fondatore Giancarlo Guardabassi. Cosa ha rappresentato per lei Radio Aut e qual è un ricordo che custodisce gelosamente di lui?
“Senza di lui probabilmente non avrei fatto questo mestiere. È stato il primo talent scout perché all'età di 12 anni, sentendomi cantare al telefono in diretta alla radio, aveva voluto incontrarmi per propormi di far parte di un loro spettacolo. Avrei potuto fare tutt'altro nella vita, ero un ragazzino… La mia riconoscenza nei suoi confronti è grande, per la curiosità che ebbe di incontrarmi e di farmi esibire la domenica successiva nel programma di punta che era Radio Festa: ricordo che cantai due canzoni dei Bee Gees e feci un pezzo col flauto, poteva finire lì, ma lui mi stimolò a continuare”.
Tanti film e trasmissioni, poi la sfida della regia con Zamora: “Un altro mondo. Da attore, seppur entusiasmante, una volta fatta la tua parte hai finito. Da regista devi tener conto di tutti gli aspetti del film ed è sicuramente molto entusiasmante. Il film è qualcosa che ti rappresenta completamente, al di là del fatto che sono in molti a contribuire alla riuscita. È una tua creatura” prosegue. Per saperne di più, appuntamento questa sera a Belmonte Piceno nel rinnovato largo Silvestro Baglioni.