di Raffaele Vitali
FERMO/RIPATRANSONE – Restano due perle sul tavolo dopo la festa per i 120 anni dalla fondazione della Banca di Ripatransone e del Fermano, che da oggi ha un nuovo logo realizzato da Walid Benhaddou, studente del liceo Artistico di Porto San Giorgio.
Una banca legata al comune piceno, entrata con determinazione nel territorio della più giovane provincia, che ha come mission quella di favorire il territorio, il suo sviluppo. Sette gli sportelli, 10mila i clienti, 61 dipendenti con età media di 42 anni e 2500 soci: il tutto per mettere a terra 220 milioni di impieghi a fronte di 425 di raccolta, tra diretta e indiretta.
La prima perla è di contenuto, grazie alle parole di Luigino Bruni, il professore vicino a Papa Francesco, tra i massimi esperti di economia sociale e di comunità. La seconda è invece pratica, con la crescita dei servizi e degli sportelli della banca. Ed è la novità anticipata dal direttore Vito Verdecchia: “Il 2025 è l’anno di espansione nel territorio della provincia di Fermo, abbiamo deciso di investire su Casette d’Ete dove inaugureremo una nuova filiale. Abbiamo scelto il comune di Sant’Elpidio a Mare per la sua centralità all’interno del distretto, sarà facilmente raggiungibile per i nostri clienti di Monte Urano e Montegranaro, per esempio. A oggi eravamo presenti solo nel capoluogo”. E questo a fronte di un continuo sostegno ai progetti che meritano, come il Natale di Fermo di cui la Bcc è main sponsor. “Dove necessario, ci siamo” ribadisce Verdecchia supportato in questo dal presidente Michetti.
Tornando invece a Luigino Bruni, docente alla Lumsa, e alla seconda perla, tra i tanti spunti della sua lectio magistralis, tenuta di fronte alla madre che non è voluta mancare alla cerimonia, ha colpito quello sul concetto di felicità. “Dobbiamo tornare a parlare e a lavorare per la felicità pubblica, che è ben diversa dalla ‘ricerca della felicità dell’individuo americana’. È quasi banale: non si può essere felici dentro casa se poi fuori sono circondato da infelici. Si può essere felici, se vivo con persone che stanno almeno non troppo male? La verità è che mentre penso al mio benessere, devo occuparmi di quello degli altri. invece oggi la stiamo dimenticando, non si può essere felici solo su un divano e davanti a un telefonino”.
Ma non si ferma qui Bruni: “La felicità è territoriale, dipende dal luogo dove vivo, non solo dalla mia casa. Non dobbiamo mai dimenticare che la felicità ha a che fare con l’ora, con l’oggi. Non è che si può rimandare la felicità a sei mesi, o lo sei ora o non lo sei. La felicità cade mentre vivi. Chi è qui oggi, per i 120 anni della Banca della Ripa (scherza dicendolo in slang locale, ndr) sa bene che non si può parlare della storia del credito cooperativo senza pensare all’esigenza del benessere collettivo. Ricordiamo sempre che se nel paese c’è qualcuno che se la passa male, prima o poi farà danni e quindi devo occuparmene. Questo paese lo sa, perché da secoli è una delle patrie del credito solidale italiano” conclude Bruni.
La bomboniera del teatro Mercantini ha fatto da cornice alla lunga giornata di festa per i 120 anni. Tanti gli interventi, dai vertici del sistema delle Bcc, da Sergio Gatti a Augusto dell’Erba, da Massimo Tonucci a Paola Petrini, alle istituzioni, con in testa i sindaci di Ripatransone e Fermo che sono intervenuti coordinati dal giornalista Vittorio Bellagamba.
Una banca fondata il 22 gennaio del 1905 da venti persone, tra cui nove sacerdoti, sempre al servizio della comunità, a supporto dei cittadini e delle aziende, di chiunque avesse bisogno di sostegno. “Una banca che supporta le iniziative culturali, una banca che con l’ingresso di Fermo è diventata più competitiva, pronta per nuove opportunità” sottolinea il sindaco Lucciarini.
Condivide Paolo Calcinaro: “Questa è una banca territoriale. La storia inizia con la mia elezione. Non era semplice arrivare all’incontro (nel 2017 la fusione). Siete la banca del fermano perché siete un istituto solido e ben gestito, ben rappresentato da questo istituto elegante e raffinato”.
Per tutti la sfida è dare ali alle radici dell’albero che sorregge la Bcc di Ripatransone e del Fermano: “Questo richiede intelligenza e azione collettiva. La finanza solidale è un tema chiave per il mondo, le marche hanno in questo un ruolo chiave perché sono una delle terre cardine. Dovremo però riuscire a coinvolgere i giovani, che a volte associano questa realtà a qualcosa di antico. Dobbiamo dialogarci e fare progetti insieme i giovani sono aperti ma vanno contattati e intercettati” la chiosa di Bruni.