FERMO – Tutto è partito nel 2016. Ieri si è scritta la parola fine sul processo per falso in bilancio a carico di una ventina di figure legate all’allora Bcc del Fermano. Il giudice Castagnoli, che presiedeva il tribunale collegiale, ha sentenziato che ‘i fatti non sussistono’.
Sotto la lente degli inquirenti erano finiti gli anni dal 2014 al 2016 per varie ipotesi di reato, dal falso in bilancio alle irregolarità nell’uso delle deleghe in assemblea fino all’ver ostacolato i controlli della Banca d’Italia.
“La sentenza riguarda tutti gli ex-membri del Consiglio di Amministrazione e degli ex-sindaci revisori, per tutte le ipotesi di reato” spiega uno dei legali, l’avvocato Daniele Cardinali. Per gli imputati in aula una vera liberazione, visto che il procedimento si era aperto nel 2018. A difendere i vari imputati c’0’erano un pool di legali composto da Francesco De Minicis, Savino Piattoni, Fulvia Bravi, Daniele Cardinali, Matteo Restuccia, Filippo Polisena, Luigi Recchioni, Stefano Chiodini, Villeado Craia, Leonardo Bochicchio, Pierfrancesco Torresi, Anna Indiveri, Ilaria Teodori, Michele Andreano e Fabio Freddi.
Lunge le indagini, numerosi i sequestri affidati alla Guardia di finanza, il tutto partendo dalle denunce di un socio. In sede In sede di udienza preliminare si erano poi costituiti, quali Parti Civili, la Banca d’Italia ed un “comitato” di ex-soci della stessa BCC.
“Tra questi ultimi, prima alcuni ex-soci erano quasi subito tornati sui loro passi; all’inizio del dibattimento, invece, in accoglimento delle eccezioni delle difese il Tribunale aveva disposto l’esclusione dal processo anche di tutti gli altri 22 residui ex-soci della BCC Fermano che si erano costituiti in giudizio” spiega Cardinali.
Un procedimento a colpi di consulenze da parte dei periti di accusa e difesa. “Come abbiamo sostenuto sin dall’inizio di questo procedimento, eravamo fiduciosi di poter dimostrare la completa infondatezza di ogni accusa e l’assoluta correttezza dell’operato dei nostri assistiti. La formula “il fatto non sussiste” conferma la totale assenza di qualsivoglia condotta illecita o censurabile. Resta però il rammarico per il disdoro cagionato agli imputati” commentano i legali.