MONTEGRANARO – Partire per la Russia, prepararsi ad affrontare una importante fiera, ci sono trenta calzaturieri marchigiani, più della metà della delegazione italiana, che da domani esporranno all’Obuv. In questa fase complessa, arriva come una ventata di aria fresca la notizia che il Governo ha rinviato la restituzione dei crediti di imposta per ricerca e sviluppo.
A comunicarlo sono i vertici di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani e Valentino Fenni. Ma la prima a ricevere la telefonata è stata Annarita Pilotti, imprenditrice d’ex numero uno di Assocalzaturifici, che aveva preso parte anche all’ultimo incontro a Roma in cui il mondo economico marchigiano aveva affrontato la questione con il viceministro Leo.
La fiera di Mosca si apre così mentre in Italia il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla manovra. “Ci sono elementi molto importanti, come anticipato dal ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso” spiega il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani.
La notizia più attesa è quella relativa al credito di imposta per ricerca e sviluppo, di cui si è discusso anche durante il Micam con i vertici di Assocalzaturifici, membri del Governo e della Regione Marche. “Con la misura approvata oggi, i termini del possibile riversamento vengono prorogati al 30 giugno 2024. In questo modo l'Albo dei certificatori, appena istituto e in fase di formazione, potrà dare certezza su chi ne abbia davvero diritto. Grande merito al lavoro del viceministro Leo e dell'imprenditrice Annarita Pilotti” aggiunge Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo.
Tutto questo conferma come muoversi in maniera compatta, da Assocalzaturifici a Confindustria, passando per Svem, Camer adi Commercio e Giunta regionale aiuti a raggiungere i risultati.
“Misure rilevanti per le imprese, a supporto diretto del sistema produttivo, di chi investe e produce in Italia, anche per favorire il reshoring, tema molto sentito anche per il calzaturiero. Si prevede l'abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall'estero con i propri impianti di produzione. Ma anche la restituzione per chi decidesse poi di delocalizzare nuovamente. Non solo – conclude Luciani – il Governo ha deciso anche di finanziare con 50milioni di euro la nuova Sabatini, che così andrà a favorire investimenti strutturali di piccole e medie imprese. Il tutto attraverso tassi bancari agevolati”.
Sii va così in fiera. “Le buone sensazioni arrivate al Micam, con i buyer russi a Milano che hanno comprato o comunque mostrato interesse per le nostre collezioni, spingono tanti calzaturieri a partecipare alla fiera di Mosca, l’Obuv” riprende Fenni.
Da domani, 17 ottobre, al 20, la sfida è confermare l’interesse mostrato da un paese che, seppur in guerra ormai da anni, continua a essere interessato alle calzature made in Italy. “E in particolare al made in Marche. La conferma arriva dai partecipanti: sui 60 italiani, la metà arrivano dalle Marche e di questi l’80% sono fermani”. Nell’ultimo mese i calzaturieri sono stati impegnati su più fronti: prima l’Essenz in Germania, poi Almaty in Kazakistan e infine Premiere Class a Parigi.
“Il mercato è globale, lo ripetiamo sempre. La Germania per noi è fondamentale, ma ha confermato il rallentamento. Questo ancora di più spinge gli imprenditori a considerare le alternative. Ecco che Mosca, pur con le sue difficoltà legate ai pagamenti e a un rublo poco competitivo ma pe fortuna stabile, resta essenziale. Si parla tanto di prezzo, ma solo leggendo i nomi dei partecipanti all’Obuv si nota che la qualità resta alta. Perché il ben fatto continua ad attrarre. Per noi – prosegue Fenni – lottare sul costo per paio sarebbe come perdere in partenza, non possiamo giocare al tavolo con i turchi, come molti invece vorrebbero”.
@raffaelevitali