PESARO – Camera di Commercio e Svem insieme per aiutare lo sviluppo dei territori. Si parte da Pesaro, con un nuovo progetto che permetterà a imprese, associazioni di categoria e istituzioni di avere un punto di riferimento fisico, con un professionista a disposizione ogni mercoledì, all’interno della Camera di Commercio.
Dopo gli sportelli nelle tre province del cratere, il percorso prosegue per dare risposte anche al nord della regione, ancora di più oggi dopo l’alluvione che ha devastato un pezzo importante di tessuto economico e sociale, come ricorda in apertura il segretario generale camerale Schiavoni.
“Vogliamo far risaltare il modello Marche che coniuga più fattori e qui ha la sua manifestazione. Lo facciamo anche per evitare il freno della burocrazia. Con Santori abbiamo firmato un protocollo per aprire sedi dove la Svem non aveva un punto di riferimento. Quale miglior luogo della Camera che gioca da ente facilitatore? Qui daremo le informazioni che servono” spiega Gino Sabatini, presidente camerale.
La linea guida di azione è “creare i nuovi bandi dal basso”. Guido Castelli è uno di quelli che ha creduto nel piano di Acquaroli di collaborare tra enti intermedi e Regione. “Non è uno slogan. Molti problemi le Marche li hanno sempre avuti per incapacità di fare squadra. La Svem è una società che avevamo ereditato con pochi compiti, principalmente il supporto tecnico nella compilazione dei progetti, oggi è invece una società che permette più servizi, a cominciare dallo sviluppo locale al rapporto coni sistemi amministrativi e tutto ciò che richiede animazione rispetto ai fondi europei. Non solo un ruolo nei processi di spesa, ma la scelta dei percorsi migliori”.
Si muove ancora per qualche giorno anche da assessore al Bilancio e non può non commentare i dati della Commissione Europea che di certo non promuovono le Marche per l’uso dei fondi: “Capacità di spesa delle risorse bassa. Abbiamo eredita una situazione difficoltosa, in due anni abbiamo cercato di cambiare passo, ma abbiamo un altro anno per rimontare, anche grazie al turnover del personale che abbiamo avviato portando all’interno del sistema nuove competenze”.
Tutti hanno un obiettivo: rimettere le Marche nel posto che meritano. “Parlo da calabrese che ha scelto le Marche. dobbiamo tornare nel piano economico del centro nord. L’incrocio tra Regione, Camera e Svem è fondamentale per strutturare lo sviluppo del territorio” chiosa Salvatore Giordano, per una vita direttore di Confindustria oggi vicepresidente camerale.
Chi dal punto di vista operativo dovrà provare a cambiare il corso degli eventi è proprio Santori, con la Svem: “Ho portato una impronta imprenditoriale alla Svem. Sette milioni di euro di perdita quando siamo arrivati, oggi due milioni di euro di utile”. E un altro numero usa per far capire l’operatività che è cambiata: “Nel 2020 l’attività della Svem ha consentito di erogare alle imprese 35 milioni di euro, quest’anno chiuderemo a 70, dopo che siamo entrati abbiamo trovato pratiche ferme da sei mesi, oggi il tempo medio è di meno di due”.
Ma non basta a Santori, vuole di più: “Insieme dobbiamo costruire e accorciare il tempo dalla pubblicazione dei bandi alla presentazione delle domande per arrivare all’incasso delle risorse. Insieme lavoreremo per scrivere i bandi, non li voglio più vedere quelli da 60 pagine”.
Tanto da fare, quindi, spendo che c’è una zona alluvionata da rimettere in sesto, “sono pronte risorse per riattivare le imprese e i capannoni” aggiunge in chiusura Sabatini, e che ci sono tre filone su cui la Svem sarà di sicuro riferimento: “Dobbiamo trovare a livello europeo risorse per affrontare il problema energetico, i centri di ricerca e il turismo, che conta su una nuova società regionale che è l’Atim con cui collaboreremo”.
r.vit.