BRINDISI – Quando si incontrano due squadre in difficoltà, ce ne è sempre una che alla fine va peggio. E in questo caso il nome è quello di Brindisi. La Carpegna Prosciutto non ha fatto nulla di esaltante, ma ha vinto. Merito di due ottimi primi quarti, ma anche merito del disastro che sta vivendo la squadra pugliese, tra evidente sfiducia e incapacità tecnica.
“Sono contento dell’ottimo impatto (6-22) e della vittoria” commenta coach Maurizio Buscaglia. Difficile andare oltre. I problemi restano tutti sul tavolo della società. Il pivot, in teoria, titolare gioca ancora una volta meno di un quarto e non produce nulla di buono (5 falli in otto minuti). Il play ci prova, attacca, a di certo non crea.
I due punti potrebbero illudere che la squadra sia sula strada giusta, ma in realtà ha solo trovato una molto più malata. Però del buono resta: Totè fino a che non entra in conflitto con una terna arbitrale dal fischietto facile. La verve di Tambone, con un paio di giocate decisive. Il miglioramento atletico, e quindi offensivo, del leader Bamforth, micidiale la sua tripla sul 28-33 quando Brindisi ci aveva improvvisamente creduto. Concentrato anche Visconti, che quando vuole sa attaccare bene il ferro.
“Bravo Bluiett a prendersi dei canestri in post basso, quando ho dovuto schierarlo da quattro” aggiunge Buscaglia. Che ha dovuto fare più di una alchimia per compensare il nulla di Schilling, i falli di Totè e i problemi fisici di Mazzola. Ognuno si è sacrificato, buon segno, e così Ford da cinque è stata la carta della disperazione che ha funzionato. Ha vinto 68-81, ma poteva esserci uno scarto anche maggiore.