PESARO – Mettere da parte le aspettative e godersi il risultato. Due punti pesantissimi quelli che la Carpegna Prosciutto si è guadagnata sudando e resistendo alla furiosa rimonta di Cremona.
Pesaro ha regalato il primo quarto. Troppa la tensione, la paura di sbagliare dopo una serie di prestazioni negative, inclusa quella inaccettabile che ha portato al ko contro una Treviso che presentava solo sei giocatori. Non facile invertire una partita quando prendi 30 punti i dieci minuti e il pubblico rumoreggia. Ma qui è venuta fuori l’esperienza di coach Banchi e la calma di capitan Delfino. Pian piano i giallorossi hanno rosicchiato punti piazzando il contro break, con 30 punti questa volta segnati.
Scrollate di dosso le paure, il campo stava dimostrando che Pesaro è più forte di Cremona, nonostante Peppe Poeta (28 punti) sia indomabile e non si arrenda mai. È evidente che Banchi sta mandando un segnale alla società con la gestione di Demetrio, ormai quasi fuori dalle rotazioni. Il brasiliano, che durante le prime gare con il coach che ha fatto grande Siena sembrava uscito dal tunnel, è di nuovo imploso. Soprattutto, non ci prova neppure a essere un protagonista. E a quel punto, a prescindere dalla giornata di grazia al tiro, chiaro che Zanotti gli venga preferito
Bene Moretti, tolto un tecnico che poteva risparmiarsi e che a fine terzo quarto ha ridato vita a Cremona, altrimenti seppellita grazi e atre minuti di grande basket che avevano prodotto un break di 14-0. Il bello è che stavano tutti dando il proprio contributo, tanto che alla fine sono cinque i giocatori in doppia cifra, con Delfino e Jones che si sono fermati a un passo dai compagni. Ma Delfino ha anche capito che quando non è giornata può essere molto utile senza tirare.
Anche perché per una volta c’erano gli americani a fare gli americani, da Lamb a Sanford che mette a referto anche sei assist. E Jones poco servito in attacco, ma fattore fondamentale in difesa con la sua dinamicità.
Banchi si godrà giustamente due punti chiave, ma deve anche riflettere sul fatto che a due minuti dalla fine i suoi erano avanti 83-71 e poi poco più di un minuto dopo è solo 89-85, con gli spettri davanti agli occhi, visto che perdere avrebbe significato ripiombare al penultimo posto in classifica.
E invece ci pensano Larson e Moretti a rimediare a qualche amnesia di troppo dei compagni e dello stesso coach che ha dato la partita vinta troppo presto mettendo in campo anche un freddo e nervoso Tambone che non ha potuto che fare passi appena presa palla in mano.
Vince quindi Pesaro (93-87) e si allontana con i suoi 14 punti in classifica da Cremona e Fortitudo (10 punti) che ha perso in casa contro la Brescia di Amedeo Della Valle.
r.vit.