RIETI – Se il tuo giocatore di punta italiano, Simone Zanotti, chiude con 0 punti e sta in campo solo sedici minuti prendendo un tiro, un problema c’è. Che sia tecnico o mentale, va affrontato subito.
Non si può pensare di affrontare un campionato di A2 da protagonisti con Lombardi improvvisamente finalizzatore di parte degli attacchi.
E non perché l’ala non ne sia in grado, ma non è questo il suo ruolo e soprattutto non sempre, lo racconta la carriera, farà canestro con continuità.
Pesaro perde così a Rieti (86-80), è stata avanti solo i primi minuti, una sfida contro una compagine che punta ai playoff, come da tradizione per una piazza che si sente grande da sempre. Non riesce così a gioire al suo debutto in panchina da titolare il coach Giacomo Baioni.
Anche su questo la società deve riflettere. La scelta di confermare Baioni è da valutare con grande calma. Questo è un roster che andrà sicuramente ritoccato. Perfino Rieti, che non ha un big man, ha messo in mostra le lacune vicino al ferro dei pesaresi.
Si parla tanto di Imbrò, come se improvvisamente il play guardia che pochi mesi fa ha guidato Trapani in serie, A non fosse più un leader. Il problema è che ogni giocatore sta bene nel suo contesto e per adeguarsi a figure come Ahmad, che è un ottimo solista ma dovrà cominciare a giocare di squadra.
È quindi Baioni la figura giusta per dare la scossa a un gruppo indietro da diversi punti di vista? Il tutto è stato creato da coach Pino Sacripanti e ora è nelle mani di Magi, come general manager. Con la conferma del vice si continuerebbe sulla linea decisa da chi si è dovuto dimettere per motivi personali
Cambiare avrebbe due conseguenze: un costo non previsto, uno scossone tecnico e mentale. Al presidente Valli l’ardua sentenza che impatterà sulla terza conseguenza: un cambio nel roster della Carpegna Prosciutto.
Il tempo c'è, meglio non abusarne perché le altre non stanno a guardare, vedi la vittoria della Fortitudo nel big match di Cremona.