PESARO – Non ci sarà la VL, ma le Final Four di Coppa Italia della serie A2 e serie B sono un evento da non perdere. Quest’anno è stata scelta Bologna, dal 14 al 16 marzo il PalaDozza sarà la casa del basket, una vera alternativa al festival di Sanremo.
Il programma è ricco, semifinali venerdì, quando a sfidarsi saranno Udine e Cantù da un lato, Rimini e Cividale dall’altro. Le vincenti si ritroveranno domenica alle 2045. Sabato è invece il giorno della B con Roseto, Treviglio, Legnano e Montecatini a sfidarsi.
La Carpegna Prosciutto, come detto non ci sarà, mentre sarà in campo domani contro Piacenza in una sfida facile solo guardando al classifica. Perché i sei punti dei lombardi valgono molto di più. E che sia una gara da prendere con le molle lo dimostra coach Leka, che ha scelto di presentarla personalmente.
“All’andata abbiamo vinto soltanto nel finale contro Piacenza, che però rispetto ad alcune settimane fa ha inserito USA di grande qualità come Marks e Gilmore e ha appena battuto nettamente l’Urania Milano, realizzando 98 punti”.
Difendere sarà fondamentale: “Dovremo impedirgli di correre e fare tanta attenzione a Serpilli, Bartoli, Gilmore e Marks. Partita insidiosa, dovremo essere bravi a giocare con il nostro ritmo e intensità, per colpirli nei loro punti deboli”. Con la grinta sarà determinante anche il pubblico di Pesaro. “Vogliamo riprendere subito il cammino dopo la sconfitta di Avellino. Sarà necessario il giusto approccio, anche per imporre il nostro ritmo e fisicità per incanalare subito la partita sui nostri binari, per proseguire la nostra corsa verso la zona playoff” aggiunge Lorenzo Bucarelli, il jolly che si muove dalla posizione di play a quella di ala piccola in base al quintetto che Leka schiera.
In casa piacenza coach Humberto Manzo sa che scendere in campo a Pesaro non è una cosa da tutti i giorni: “La VL ha giocatori che hanno calcato parquet di campionati superiori. Servirà una grande partita dal punto di vista fisico, dovremo rispondere all’intensità che mettono in campo quando giocano in casa. Non sono in testa alla classifica, ma – ribadisce anche Marks – dobbiamo affrontarli come se lo fossero, perché sono costruiti per stare in alto”.