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Basket, Pasqua amara per Pesaro: americani 'in vacanza', Udine vince giocando in ciabatte

19 Aprile 2025

PESARO – Entra Darren Daye, parte il coro dall’Inferno. Che non è il muro biancorosso degli anni ’90 al vecchio hangar, ma resta l’anima di un palasport che oggi è troppo vuoto vista l’importanza del match e la presenza dell’ex stella che ha portato due scudetti. Ma basta sapere che Daye c’è, che vincere contro la corazzata Udine diventa possibile. Anche perché i friulani sono venuti palesemente con lo spirito di chi se la gioca, ma non si danna l’anima. Certo, se in campo hai Alibegovic che segna da 8 metri e un Ambrosin da tre su tre nelle triple nei primi due minuti del secondo quarto, diventa difficile pensare che non vuoi vincere.

E infatti, Udine vince 82-84 al termine di una partita incredibile un match in cui Spiro Leka chiama due time out negli ultimi trenta secondi e raccoglie solo la conferma che Ahmad, quando ha la luna storta, in campo fa quel che gli pare. Perché se le due scelte dell’americano sono frutto delle indicazioni del coach, allora la Carpegna Pesaro ha più di un problema.

Peccato, perché l’emozionate ricordo di Daye aveva prodotto per Pesaro venti minuti di un grande Zanotti, tolta una schiacciata a due mani da non far vedere ai bambini del minibasket. Il peggio, dall’inizio alla fine, lo offre Ahmad, mai così abulico e nervoso. Non tira, cammina e inizia una sfida personale con gli arbitri che animati dallo spirito pasquale evitano di fischiargli un meritato tecnico che lo avrebbe definitivamente tolto da un match in cui fino all’intervallo non è entrato.

Un buon Bucarelli, che litiga con tutti, dall’avversario Pepe al compagno Petrovic, che fa notare la sua presenza grazie auna tripla dopo cinque minuti di nulla. Nota lieta è Eric Lombardi. Ci si chiede spesso perché sia il lungo che tira di più da tre punti, il motivo è semplice: corre, taglia, si fa trovare libero e i compagni alla fine lo premiano. Poi che segni o no è un altro discorso, resta il fatto che ile sue sono sempre ottime conclusioni.

Chiudere a +10, con Udine che gioca in punta di piedi, fa ben sperare. No fosse che i padroni di casa continuano a regalare due americani e smettono di difendere. i campioni prendono rimbalzi in serie, non inganni il meno due finale di differenza. E così, trascinati dal battagliero Pepe, i bianconeri rientrano nel match e addirittura sorpassano con un gancetto di Bruttini (60-61). Niente di drammatico ancora, ma si può fare peggio. E Pesaro lo fa.

L’ultimo quarto si apre in perfetta parità. Bucarelli perde minuto dopo minuto lucidità, ma deve restare in campo perché Imbrò non merita di tornare in campo negli ultimi due quarti e Parrillo è infortunato, nel caso qualcuno non lo sapesse, da mesi. Meno benzina, meno lucidità, ma soprattutto due americani imbarazzanti: Ahmad fa solo danni, con la chicca della schiacciata per i fotografi a cinque secondi dalla fine, quando sarebbe servita una tripla.

Una sconfitta pesante per la classifica, sempre che interessi a qualcuno giocare i playin con il fattore campo. Le avversarie ci avevano provato a dare una mano alla VL, ma a Pesaro piace farsi male da sola. E non si dica ‘abbiamo perso contro la prima’, perché Udine è arrivata in riviera per far del bene, giocava in ciabatte. Ma anche quello bisogna un po’ meritarselo e se i giocatori escono dal campo dopo un cambio contestando il coach, vedi Petrovic, bisogna resettare tutto e in fretta.

“Ho speso più birra io al palazzo che voi nel mercato” è lo striscione che si alza alla fine in curva mentre un gruppo di tifosi fischia la società.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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