di Raffaele Vitali
PESARO – “Finalmente sono qui”. Maurizio Buscaglia si presenta carico e sereno alla guida della Carpegna Prosciutto Pesaro.
Volta pagina Pesaro e lo fa con il sorriso del suo presidente Ario Costa, cosa rara, e di quello del consorzio Arceci. Costa lo voleva: “Da tempo cercavamo coach Buscaglia. In primis perché è una grande persona, che ha dato tanto in questo mondo. E poi perché è un grande allenatore. Per i nostri obiettivi, che vogliamo pieni di entusiasmo e tifosi, è perfetto”.
Pesaro è una piazza difficile, ma che ti fa star bene se chi va in campo dà tutto. “E le squadre di Buscaglia da sempre sono aggressive in campo. Grazie coach di aver accettato questa avventura” ribadisce Costa.
Il numero uno del consorzio, Arceci, alza subito l’asticella per il coach: “Grazie ai consorziati, agli sponsor, al pubblico che non ci ha mai fatto mancare il supporto. Credo che dobbiamo essere molto soddisfatti di avere portato a Pesaro un coach con un curriculum importante. A Buscaglia mando subito un messaggio: noi siamo abituati a guardare più in alto che in basso durante il campionato. E questo ha fatto crescere il tifo. Quindi, sia chiaro: si deve tirare su le maniche perché ci aspettiamo da lui un apporto importante per poterci consentire di raggiungere almeno quanto fatto negli ultimi due anni”.
Non facile per coach Buscaglia, “ma ha dalla sua il sesto uomo, i nostri tifosi” gli ribadisce Arceci
Trento per 4 anni, poi in giro per l’Italia e di nuovo all’Aquila Trento nel 2010 che ha portato in serie A2 e poi A, con il titolo di miglior allenatore nel 2015, con tanto di EuroCup e bis del premio. Ha allenato l’Under 20 della Nazionale e ha giocato due finali scudetto. Finito il ciclo, Reggio Emilia, Brescia e Napoli, oltre che Israele. Ha allenato anche la Nazionale olandese.
E ora Pesaro. Coach Buscaglia è carico: “Non sento la pressione del presidente Arceci”. Inizia con la battuta. “So che questa città, questa società e questo pubblico hanno fatto belle cose. Dico grazie a Repesa, mi lascia una sfida stimolante, sento la responsabilità. Il mio sì è stato immediato ad Ario Costa”.
Spiega la trattativa: “Ho detto subito sì, poi abbiamo parlato del progetto. Sono felice di sentire questo legame tra le varie parti, possiamo lavorare insieme con il magnifico pubblico, oltre che con Magnifico stesso”.
Chiede anche il coach: “Serviranno intensità e partecipazione emotiva”. La sua è una ripartenza: “Umilmente sono qui e sono davvero contento di esserci. Sento che è il momento giusto per questo incontro. Nell’ultimo anno mi ha fatto piacere essere chiamato dopo l’esperienza di Napoli in Israele, salvando una squadra in cui servivano coraggio e motivazione, che a me non mancano mai. Per cui il mio ultimo anno ha due facce, incluso l’esonero di Napoli, ma di certo porto con me quella che mi ha caricato e mi fa essere qui”.
Per tutti è il coach della fisicità. Ma servono gli uomini giusti. “Ci provo a creare squadre di un certo tipo. Poi quella Trento fa parte della storia. Ma non è detto che si debba replicare. Faremo quello che serve per competere, usando al meglio la piazza di Pesaro. Poi che sia parte di me l’aggressività e la fisicità in campo è chiaro”.
Della squadra non è ancora tempo di parlare. “Sono allenatore di Pesaro da 5 giorni. Il mio ‘sì’ non è legato a quello che mi danno. Stiamo già lavorando su aspetti organizzativi, sapendo di avere una buona base. Nei prossimi giorni entreremo nel dettaglio del roster” prosegue.
E si parlerà anche di Giacomo Baioni, il pesarese che tutti già vedono come suo vice: “Se sarà il mio vice lo vedremo. Abbiamo una scaletta logica di azione. Siamo in una città di basket, di settore giovanile, di pesaresità, per cui è un aspetto che non voglio trascurare. Poi le caselle vanno definite e le riempirò”.
Visconti, Tambone e Mazzola sono sotto contratto, quindi non parte da zero, di certo ci saranno degli italiani di riferimento per il neo coach: “Non è un discorso di contratti. Non si tengono giocatori per una firma passata. Dal primo allenamento si valuta ogni cosa, perché bisogna ripartire. La fiducia va riconquistata e vorrei che chi sceglie Pesaro lo facesse pensando ‘è venuto lui lo faccio anche io’”.
Buscaglia crede negli italiani, gli piacciono protagonisti: “Se sudano, diventano l’anima e le fondamenta della squadra. I giocatori si scelgono non solo per il budget, anche per la capacità di alchimia. Per cui valuterò cosa ho a disposizione e poi decideremo chi resterà nel gruppo. Io sono convinto che la squadra vada plasmata pezzo per pezzo sapendo che qui c’è anche chi è maturato con un anno in più di esperienza. Vi assicuro che chi ha giocato a Pesaro l’ultima stagione mi piace”.
Chiusura per Stefano Cioppi, che sarà l’uomo Vuelle che dovrà nei prossimi giorni lavorare a stretto contatto con il coach per decidere gli acquisti: “In queste ore, mi ha subito detto ‘voglio che la piazza si accenda, tanti abbonamenti. Sono venuto da spettatore e da avversario, vivendo il clima contro. Ora lo voglio per me e la mia squadra’. Questo mi ha colpito ed è un riconoscimento per Pesaro e tutti noi. Sono certo che insieme faremo bene”.
Chissà se resteranno i 42 anni di Delfino a scaldare i tifosi. Su questo, Buscaglia resta in silenzio, tocca a Costa la parola finale: “E’ stato con noi fino a qualche mese fa. È come gli altri. Valuteremo tutto e tutti, Carlos incluso. Conosciamo la carta d’identità, ma ha fatto il suo. Quindi sarà nel nostro pacchetto”. Non resta che attendere. Ma con Costa sorridente è già un bell’inizio.