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Basket A2, prestazione vergognosa di Pesaro a Livorno. Squadra senza anima, Banks insegna il basket ad Ahmad

13 Novembre 2024

di Raffaele Vitali

LIVORNO – Come raccontare una partita che dopo 5’ è già finita (15-2)? Come Raccontare una partita che dopo 20’ diventa imbarazzante (60-28)? Come raccontare l’impotenza di una squadra retrocessa dalla A1 contro una appena promossa dalla serie B?

Si possono usare i numeri, ma ormai parlare delle percentuali in attacco Della Carpegna Prosciutto Pesaro non è più una notizia. La squadra, come ha riconosciuto coach Spiro Leka già domenica commentando il ko casalingo, tira male, sbaglia anche le buone conclusioni.

Meglio soffermarsi su un altro numero, quello dei falli commessi: sono dieci alla fine del secondo quarto. Ma erano sei quando Leka chiama time out dopo la tripla di Bargnesi, play made in Fano, che vale il 43-17 con cinque minuti ancora da giocare nel secondo periodo. In quel 6, diventato poi 10, c’è la voglia di giocare di capitan Imbrò e compagni.

Una squadra può essere in difficoltà offensiva, anche se i giocatori scelti dalla società biancorossa, che ancora insiste con l’inguardabile giallo ocre sulle maglie, arrivano tutti da un’ottima stagione. Ma è inaccettabile l’assenza di difesa, il non riuscire a fare un passo laterale per fermare la penetrazione, il non chiedere un aiuto al compagno, il non cercare almeno una volta di anticipare un passaggio.

Pesaro non ha un’anima e il suo allenatore è evidente che non ha il controllo dei suoi uomini. Dal suo arrivo, dopo un piccolo sussulto, la squadra è implosa definitivamente mettendo in mostra limiti caratteriali, oltre che tecnici. Ma se Ahmad, per citare un altro numero, dopo due quarti ha zero punti all’attivo, il malessere è profondo. Fore voleva sentirsi dire grazie dopo i 38 di domenica, inutili visti la sconfitta, forse vuole farsi tagliare per andare in squadre con ambizioni maggiori.

E dire che Imbrò aveva iniziato il match con due triple a segno su due, sempre alzandosi dalla panchina. L’apporto del capitano è stato continuo, cioè quello di Lombardi, che è stato il migliore dei suoi nel disastro della partita.

Livorno non ha dovuto fare altro che passarsi la palla, dopo poche azioni il coach di casa ha capito che con tre passaggi, vista la poca voglia di difendere dei pesaresi, un uomo libero lo avrebbe sempre avuto. E così è stato. Che poi Bargnesi, Buca e Allinei, per citare alcuni dei protagonisti non previsti, facciano sempre canestro è un’altra storia. Soprattutto pensando ai tiri presi da liberi e non messi a segno da Ahmad, Bucarelli e Zanotti. Giocatori che non segnano più neppure dalla lunetta. (4/11 contro il 10/10 di Livorno all’intervallo).

Commentare l’ultimo periodo è inutile. L’incapacità di reagire di Pesaro è nei primi minuti del terzo periodo, quelli in cui lo ‘shampoo’ di Leka avrebbe dovuto fare effetto. Ma deve aver usato quello alla camomilla anziché all’ortica. Quando a inizio quarto periodo Bargnesi, il più piccolo in campo, tira da tre, sbaglia ma prende il rimbalzo perché tutti restano fermi inca s VL, l’imbarazzo in panchina è totale.

Livorno nel terzo periodo ha abbassato i limiti, Pesaro segna qualche punto in più 15-21. Ma è solo un dato statistico, perché ai toscani bastano venti secondi per rimettere le cose in ordine e tornare a un rassicurante +29 (81-52).

Si potrebbe raccontare anche il momento del -19 nel quarto periodo, ma dura così poco che parlare di rimonta sarebbe offensivo verso Livorno e il suo coach che con un minuto di sospensione riallinea mani e pensieri dei suoi giocatori, lasciando a quelli di Leka giusto due minuti di illusione prima del pensate finale (104-76).

In mezzo a questa prestazione da serie B c’è ‘medio man’ King che da solo si prende i palloni e come un kamikaze penetra, ogni tanto segna, ogni tanto sbaglia, ogni tanto subisce fallo. Il match è però utile agli amanti del basket che hanno potuto godersi Adrian Banks, classe 1986, un grande passato ed è evidente ancora uno splendido presente.

Livorno, che ha confermato l’intelaiatura della B, una cosa l’ha subito capita: in A2 servono americani esperti e forti. A Pesaro, invece, hanno pensato di stupire tutti con Usa mai visti prima in Italia. Chi ha avuto ragione? La stagione è lunga, ma intanto la classifica dice Livorno 8 punti, Pesaro 6.

Il primo spareggio salvezza è andato male, ne restano due a strato giro, domenica in casa con Cento, che ha vinto sulla sirena lasciando alla VL il penultimo posto, e poi a Brindisi, l’altra retrocessa dalla A che rispetto a Pesaro la squadra la sta già rinforzando.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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