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Basket A2, Pesaro non sa più vincere: la squadra si spegne sul più bello. Rimbalzi e triple lanciano Rieti

9 Marzo 2025

PESAROTre sconfitte consecutive e addio sogni di gloria. Bisogna essere onesti. A prescindere dal filotto di vittorie, le ultime settimane, e soprattutto quello che avviene sugli altri campi, confermano che Pesaro non è pronta per andare in A.

Squadra corta, senza centimetri, troppi giocatori che nei momenti chiave abbassano le mani lasciando canestri facili agli avversari ma soprattutto un buco nero nel gioco negli ultimi momenti di partita. E non è la prima volta. Pesaro va in vantaggio 78-77 con Ahmad a poco meno di quattro minuti dalla fine. Poi, non segna più nessuno. Errori in serie, scelte sbagliate, eroi che si trasformano in killer, ma di sé stessi, vedi Ahmad e Imbrò.

Peccato, perché quando si risale da 17 a + 3, quando mancavano sette minuti, il miracolo sembrava possibile. Invece Rieti vince il doppio confronto (78-85), allunga a +4 in classifica e lascia a Pesaro nuovi obiettivi, quelli che vanno dal quinto posto in giù. Sempre che la Carpegna Prosciutto vinca sabato sera in casa contro Forlì.

Mancava Bucarelli, si dirà, ma non è il toscano che da solo poteva impedire a Rieti di fare sempre canestro da tre punti, a un certo punto il dato imbarazzante diceva 8/12 Rieti, 1/7 Pesaro.

Fatica la VL e quando mancano punti, serve la ‘tigna’. La squadra ce l’ha nel suo Dna, altrimenti non si  rimonta un match come questo, una bella scossa l’aveva data coach Leka con un tecnico che ha rianimato pubblico e giocatori, mentre in molti pensavano che avrebbe ucciso la rimonta di Pesaro (61-70). In quel momento la Carpegna Prosciutto cambia marcia. Inizia a girare di più la palla e ritrova Quirino De Laurentiis, che era stato totalmente dimenticato dall’attacco di casa.

Ahmad penetra e passa, Imbrò fa il Bucarelli e trova Quirino che segna tre canestri consecutivi e tutto sembra possibile. Solo che nel basket quando devi rimontare 17 punti devi faticare davvero tanto, mentalmente e fisicamente. Perché devi difendere e devi essere lucido in attacco. Le gambe si appesantiscono e ogni errore, nei momenti caldi, diventa un altro masso da alzare.

Pesaro, alla fine, non aveva più forza. Non fare canestro per più di tre minuti, quando si decide un match, ti condanna. La classifica piange di nuovo, 11esima posizione. Ma è così corta che non vale neppure la pena parlarne, in un amen si può tornare di nuovo in alto.

Il problema è che la squadra ha limiti evidenti. Lo sanno tutti, purtroppo. La serie di rimbalzi offensivi negli ultimi due minuti concessi a Rieti è stata imbarazzante. Colpa dei lunghi? Di certo i piccoli non fanno la loro parte e così a pesare nel match più dei 30 minuti di  Bucarelli sono stati i suoi 6-7 rimbalzi che nessuna ha compensato. Finisce con la squadra a testa bassa e le maglie dedicate alle madri che andranno all’asta, ma senza quella gloria che avrebbero meritato.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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