PESARO – Non è l'Armani, ma a Pesaro quando arriva Milano è sempre una gara speciale. Ancora di più se finisce in gloria, con l'avversario letteralmente asfaltato (97-60)
Il basket spesso si decide nel terzo periodo, a Pesaro no, quello che ha decretato la vittoria della Carpegna Prosciutto sull’Urania Milano è il secondo. Il quarto dalle incredibili percentuali al tiro di due giocatori in particolare: Imbrò e Petrovic.
Il primo è un paio di partite che ha ritrovato il suo intimo rapporto con il ferro, che ora gli è amico. Il secondo sta pian piano facendo vedere perché per la società era l’uomo giusto nel roster. Il lungo ha una mano molto educata e segna da ogni posizione, che sia angolo o fronte canestro, l’importante è dargliela quando è piazzato e in equilibrio. Si costruisce così il mega break che porta Pesaro dal più sei del decimo al più 18 dell’intervallo lungo (52-34).
Ai due segue il solido Ahmad, pulito in attacco e soprattutto molto pronto in difesa, dove ha rubato più di un pallone che è poi diventato assist per King, che se lanciato in velocità diventa devastante. A questo si aggiunge la capacità chirurgica di colpire, come la tripla del 61-40 che interrompe un momento di confusione collettiva. Cresce il gioco di Pesaro, che sa coinvolgere ogni giocatore in campo, che sia il giovane Maretto o il lungo De Laurentiis che se servito dentro l’area pitturata ormai raramente sbaglia.
Milano ha iniziato bene, forte della verve di Cavallero. Poi si è affidata alle spalle di Gentile, ma non ha avuto nulla da Potts, a parte cinque rapidi falli. L’ultimo lampo degli ospiti arriva a inizio terzo quarto quando Gentile segna sei punti in fila. Ma Pesaro può contare su due americani veri che in un amen spediscono Milano all’inferno, aiutati dalla quinta e sesta tripla di Imbrò (70-40).
Purtroppo per Milano c’è un altro quarto da giocare, per il pubblico di Pesaro invece ci sono dieci minuti per accompagnare i giocatori in ogni azione con applausi e cori. Minuti che dimostrano la capacità di concentrazione dei biancorossi che toccati i 33 punti di vantaggio non si scompongono di fronte alle triple di Cesana e Amato, rispondendo con Petrovic e soprattutto gli assist di Ahmad (8 alla fine) e la grinta di Maretto.
Pesaro chiude in controllo, fino a quando la partita ha avuto senso ha tirato con percentuali siderali, più del 50% sia da tre sia da due punti, con tanto di controllo dei rimbalzi. Leka domani si godrà il riposo per poi dedicarsi a una intera settimana di allenamenti da usare al meglio, visto che dopo Nardò, domenica ancora alla Vitrifrigo, la VL andrà di mercoledì ad Avellino e poi ospiterà Piacenza. Un calendario favorevole da concretizzare per proseguire la risalita in classifica.
Raffaele Vitali