di Raffaele Vitali
CENTO – ‘Non svegliare il can che dorme’. Proverbio che a Cento non devono conoscere, perché gli emiliani non approfittano del soporifero inizio della Carpegna Prosciutto e dopo dieci minuti di show finiscono tritati da attacco e, pian piano, difesa biancorossa.
I numeri non mentono: Pesaro resta costante con 23, 25 e 26 punti segnati nei primi tre quarti, Cento crolla nella produzione offensiva passando dai 29 del primo periodo ai 14 del terzo in cui si decide la partita. E questo spesso accade nel basket, perché come si esce dagli spogliatoi non è mai un dettaglio. E la Sella cento si ritrova senza cavallo, sepolta sul 59-74.
E dire che l’inizio è stato difficile per la VL di coach Leka. Qualcosa non funziona. In campo non si parla, soprattutto in difesa, e i giocatori di casa trovano una prateria davanti a loro. Si spiegano così i primi minuti, quelli in cui coach Di Paolantonio si gode il 12-2, con schiacciata in contropiede di Nobile, che diventa in un amen 16 a 5.
Pesaro sta subendo in ogni angolo del campo senza trovare soluzioni nei suoi big. Time out e cambi modificano l’inerzia, non di certo la difesa. Se non altro, il ‘segna tu che segno io’ rianima la squadra. L’energia di Lombardi aiuta a ricucire, ma restano 29 punti subiti in un quarto. Il primo è quello in cui Nicola Berdini, il figlio del glorioso play Sutor assente all’andata, dimostra che ha personalità e anche mano, soprattutto dalla media. Poi ci penseranno i falli a metterlo fuori partita.
Deve cambiare marcia la Carpegna Prosciutto se vuole uscire col sorriso dal catino di Cento, mai così caldo. Un aiuto ai tifosi di casa è arrivato anche dai cugini bolognesi, che non hanno ancora digerito lo scalpo che King si è portato via dal PalaDozza.
Ma è un’altra Pesaro quella che entra in campo dopo la pausa, la palla inizia a girare di più in attesa che Ahmad entri in sintonia con i ferri emiliani. Il problema principale è limitare la fisicità di Davis e Benvenuti, nessun giocatore della VL ha i chili necessari. Forse solo Zanotti, che infatti sta in campo più minuti del solito, anche perché Quirino De Laurentiis, recuperato in extremis, gioca col contagocce.
Servono minuti da tutti i lunghi e anche punti, visto che i piccoli faticano. Se a Petrovic si chiede di tirare, problemi non ci sono e infatti prima segna la tripla del pareggio poi il sorpasso (34-35).
La difesa cresce, Cento perde qualche certezza, Pesaro si ricorda che viene da una serie infinita di vittorie e ottime partite, deve solo muovere la palla e mettere in ritmo ogni giocatore togliendo così riferimenti alla difesa di casa. Il 16-25 del secondo quarto fa capire a Leka che la strada presa è quella giusta. Nel terzo periodo l’acido lattico post Bologna è definitivamente scomparso. Corre anche Ahmad. Quando la guardia si accende, per Cento non c’è Defoe che tenga, tropo veloce e tecnico il pesarese.
Ad aiutare gli ospiti ci pensano Benvenuti e Berdini, 4 falli a testa. Di Paolantonio deve allungare i minuti di Delfino, ma l’argentino non è in giornata, emotivamente accusa la sfida a una squadra che l’aveva rigenerato. Quando Ahmad segna in penetrazione il +14 si capisce che si può vincere e pure in scioltezza.
Il quarto periodo è per Leka la prova di forza e di concentrazione. Imbrò mette la sua prima chirurgica tripla nel momento chiave, poi ci pensano Bucarelli, due entrate consecutive, e Ahmad da tre punti a chiudere la partita (76-97 il finale), regalando ai tifosi biancorossi arrivati a Cento più di cinque minuti di cori contro Bologna e a favore della Carpegna Prosciutto.
Non stupisce più Pesaro, la solidità è evidente e con questi due punti raggiunge al quinto posto Cividale che ha perso le ultime tre, tutte di una manciata di punti, e la soprassa, avendo lo scontro diretto a favore. Ora rientro nelle Marche, un po’ di riposo e testa a martedì, domenica è stata rinviata la sfida contro Forlì, quando sarà in scena a Orzinuovi (foto Benedetto XIV Cento).